Trump si ritira da accordo e l’Ue esplode. Francia: incoerente. Germania: “Distrutto la fiducia”

Trump si ritira da accordo e l’Ue esplode. Francia: incoerente. Germania: “Distrutto la fiducia”
Il capo dell'Eliseo Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco, Angela Merkel
10 giugno 2018

“La cooperazione internazionale non può dipendere da attacchi di rabbia e piccole parole”, ha denunciato l’Eliseo aggiungendo che il comportamento degli Stati Uniti al G7 è stato “incoerente e inconsistente”. Niente mezzi termini dopo che il presidente Usa Donald Trump ha ritirato la sua firma dalla dichiarazione finale con un tweet in cui ha duramente attaccato il premier canadese, padrone di casa, Justin Trudeau, definendolo “debole e disonesto”.

Trump nello stesso tweet, mentre era in volo per Singapore per il summit con la Nordcorea, ha anche aggiunto di aver dato ordine di levare la firma dalla dichiarazione finale e ha chiosato con l’annuncio: “Ora valutiamo dazi sulle auto che invadono il mercato americano”. “Abbiamo trascorso due giorni su un testo e su accordi. Noi ci impegniamo a rispettarlo e chi ci ha voltato le spalle mostra incoerenza e inconsistenza. La Francia e l’Europa continuano a sostenere questa dichiarazione”, prosegue la nota dell’Eliseo. A sostegno della Francia in campo la Germania, secondo la quale , il presidente americano Donald Trump “ha distrutto la fiducia” tra i partner europei e Washington con i tweet del G7, con cui ha ritirato la firma dalla dichiarazione congiunta del summit dopo che era stata pubblicata. “Puoi distruggere un incredibile mole di fiducia molto velocemente con un tweet – ha detto il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas -. Questo rende ancora più importante che l’Europa sia unita e difenda i suoi interessi anche in maniera più aggressiva. L’Europa unita è la risposta all’America First”.

Il summit, quindi, si è chiuso in una farsa con le nuove minacce di Trump sui dazi e il ritiro della firma dalla dichiarazione congiunta pochi minuti dopo che questa era stata approvata, pubblicata e distribuita ai media. Il tweet di Trump è arrivato dopo che Trudeau aveva dichiarato ai giornalisti che la decisione del presidente americano di invocare ragioni di sicurezza nazionale per giustificare l’imposizione dei dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio era “un insulto” ai veterani canadesi che sono stati al fianco degli alleati statunitensi fin dalla Prima Guerra Mondiale. Trudeau ha poi spiegato che anche se “con dispiacere” il Canada risponderà ai dazi con contromisure già dall’1 luglio “applicando tariffe equivalenti a quelle che gli americani hanno applicato ingiustamente contro di noi”.

Dopo i tweet di Trump dal team di Trudeau è stata resa nota una breve risposta: “Siamo concentrati su tutto quello che abbiamo concordato al summit del G7. Il primo ministro non ha detto nulla che non avesse già detto prima in pubblico e in privato al presidente”. Le dichiarazioni dell’Eliseo di oggi chiudono il cerchio di questa farsa, perché nonostante le tensioni con la determinazione dei leader europei presenti, il presidente francese Emmanuel Macron e la cancelliera tedesca Angela Merkel, in primis, sembrava che l’accordo fosse stato raggiunto quando Trump aveva lasciato il summit in anticipo per andare a Singapore. Ma poi è arrivato il tweet. La dichiarazione congiunta, che inizia con “Noi leader del G7” e che viene definita come “approvata”, prevede una riforma multilaterale del commercio attraverso l’Organizzazione mondiale del Commercio e “una modernizzazione del Wto al più presto”, “la riduzione delle barriere tariffarie e non tariffarie”.

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