Gabriele Del Grande è tornato in Italia. “Non ho capito perché sono stato fermato”

24 aprile 2017

L’aereo di linea della Turkish Airline che ha riportato in Italia Gabriele Del Grande e’ atterrato alle 10:32 all’aeroporto di Bologna. Il 35enne blogger è stato liberato dopo 14 giorni di detenzione in Turchia. “Sto bene e la piu’ grande difficolta’ e’ stata la detenzione e la privazione della liberta’ anche se nessuno mai mi ha mancato di rispetto”. Sono le prime parole di Gabriele Del Grande all’arrivo all’aeroporto di Bologna. “Non ho ancora capito perche’ sono stato fermato”, ha aggiunto.  “Avevamo il compito di riportarlo a casa, missione compiuta”, ha detto  il ministro degli Esteri Angelino Alfano che ha accolto, tra gli altri, Del Grande all’aeroporto di Bologna. Su un eventuale riscatto nella vicenda di Del Grande Alfano ha sbottato: “Ma non dite follie”.

I FATTI 

Gabriele Del Grande, 35enne blogger, scrittore, reporter, regista lucchese, giornalista non iscritto all’albo professionale. La sua attivita’ e’ legata al blog Fortress Europe, in cui raccoglie e cataloga tutti gli eventi riguardanti le morti e i naufragi dei migranti africani nel Mediterraneo, nel tentativo di raggiungere l’Italia. E’ la principale attivita’ di monitoraggio del fenomeno su scala europea. Viene fermato il 9 aprile durante un controllo di sicurezza nella provincia di Hatay, al confine sud-ovest della Turchia, in una zona in cui non e’ consentito l’accesso: i giornalisti devono essere muniti di accredito stampa rilasciato dalle autorita’ di Ankara. Lo stato di emergenza in vigore nel paese inasprisce il controllo, specie al confine siriano, dove il regista e’ stato trovato sprovvisto di tali documenti. Fonti diplomatiche definiscono incerti i tempi del rimpatrio. L’11 aprile fonti diplomatiche riferiscono che Del Grande sara’ espulso. Il giornalista e’ detenuto senza un’accusa formale di reato. Viene trasferito a Mugla, sulla costa egea, in un centro di identificazione ed espulsione, il che lascia ben sperare in una rapida risoluzione del caso. Il 14 aprile la Turchia fa sapere di averlo spostato in una guest house e il giorno successivo le autorita’ Ankara fa sapere che sta bene. La prima telefonata a casa e’ pero’ solo del 18 aprile: Del Grande annuncia uno sciopero della fame. La Farnesina ne chiede la liberazione e annuncia l’invio del console italiano a Mugla. Il 19 aprile il blogger inizia uno sciopero della sete e della fame per protestare contro la violazione dei suoi diritti civili. Si stringe il pressing per la sua liberazione Dal ministro degli Esteri Angelino Alfano arriva una “ferma richiesta di immediato rilascio”. I genitori chiedono aiuto: Gabriele e’ solo, viene continuamente interrogato in quanto il motivo del mancato rilascio sembra dovuto al suo lavoro di scrittore, dicono. La fidanzata aggiunge: fermato solo perche’ filmava i profughi. Si moltiplicano le richieste di liberazioni e le iniziative di mobilitazione. L’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini chiede il rilascio. Il 20 aprile dagli Usa il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni chiede una soluzione rapida e da Roma il ministro degli Esteri Angelino Alfano annuncia che Ankara ha concesso al giornalista di incontrare all’indomani il console italiano e il legale. Venerdi’ 21 aprile, a 12 giorni dall’arresto, nove dei quali trascorsi in isolamento, Del Grande incontra il console italiano a Smirne Luigi Iannuzzi e il suo legale turco Taner Kilic. Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani esorta alla “fermezza senza interrompere il dialogo” con la Turchia. Tra le iniziative per chiedere la liberazione del blogger, la liberazione, sit-in al Quirinale, a Berlino e a Bruxelles. Il quotidiano Il Tirreno si mobilita con una grande scritta “Gabriele Libero”. Gigantografia su sede Provincia e Comune Lucca. Presidi, fiaccolate e richieste di liberazione da diversi comuni italiani, appelli da numerose istituzioni regionali, provinciali e comunali. Il 23 aprile Del Grande interrompe lo sciopero della fame e riesce a chiamare la moglie in Italia.

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