Gasparri: tempi contingentati, le riforme si votano entro l’8 agosto

24 luglio 2014

In Senato il voto sulle riforme avverrà entro l’8 agosto, i tempi saranno contingentati. Lo ha riferito Maurizio Gasparri (Fi), uscendo dalla riunione dei capigruppo a Palazzo Madama. Gli altri metodi per ridurre i tempi di discussione, come la cosiddetta “tagliola” sulla riforma costituzionale chiesta dalla maggioranza, potrebbero infatti non essere sufficienti a causa del numero eccezionale di emendamenti, più di 7.800 presentati quasi tutti dalle opposizioni con intento ostruzionistico. Una soluzione potrebbe essere il cosiddetto canguro, cioè la votazione a blocchi.

L’articolo 55 del regolamento del Senato, che la maggioranza ha invocato oggi, prevede infatti che “per l’organizzazione della discussione dei singoli argomenti iscritti nel calendario, la Conferenza dei presidenti dei Gruppi parlamentari determina di norma il tempo complessivo da riservare a ciascun gruppo, stabilendo altresì la data entro cui gli argomenti iscritti nel calendario debbono essere posti in votazione”. In questo modo, sperano di poter ottenere il sì alla riforma per una data certa. Ma la tagliola, ossia la data certa per la conclusione dell’esame di un provvedimento, non può impedire, spiegano i tecnici del Senato, che tutti gli emendamenti vengano posti in votazione. Dunque rischia di essere un’arma spuntata.

L’altro strumento utile, ma fino a un certo punto, potrebbe essere il cosiddetto ‘canguro’, ossia la votazione per blocchi di emendamenti o parti di essi che si occupano dello stesso argomento o dello stesso principio. Ma anche con questo sistema, secondo i calcoli della presidenza del Senato, si abbatterebbe ‘soltanto’ il 40% dei voti. Il numero degli emendamenti può rendere vano anche l’uso dell’armonizzazione dei tempi, che è l’altro metodo che il Presidente ha la facoltà di usare per limitare il dibattito ostruzionistico.

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