Generale Haftar respinge proposta algerina per risolvere crisi Libia. “Non faccio politica”

Generale Haftar respinge proposta algerina per risolvere crisi Libia. “Non faccio politica”
22 aprile 2017

Non accettiamo nessuna proposta per soluzione alla crisi libica. Nella sostanza è la risposta del generale libico Khalifa Haftar all’invito di Abdelkader Messahel, ministro per il Maghreb, l’Unione africana e la Lega Araba, che ha concluso oggi a Tripoli, incontrando il premier del governo riconosciuto dalla comunità internazionale Fayez al-Sarraj. Un viaggio, quello di  Messahel, che lo ha portato prima a Baida e a Bengasi, nell’Est, quindi a Zintan, Misurata e Tripoli, nell’Ovest. Il ministro per il Maghreb è giunto in Libia mercoledì scorso, nell’ambito di una delle “iniziative che l’Algeria ha sempre fatto per avvicinare le posizioni dei fratelli libici in vista di una soluzione politica duratura alla crisi attraverso un dialogo tra libici inclusivo e una riconciliazione nazionale che tuteli l’integrità territoriale libica, la sua sovranità e l’unità e la coesione del suo popolo”, stando a quanto annunciato in una nota. Il ministro ha fatto la prima tappa a Baida, dove ha incontrato il presidente del parlamento di Tobruk, Ageela Saleh, il ministro degli Esteri del governo di Tobruk, Mohamed Dayri, e il principale consigliere politico del generale Khalifa Haftar, Abdelbasit Al-Badri, che è anche ambasciatore libico in Arabia saudita.

Messahel ha quindi incontrato il generale Haftar nel suo quartier generale di Rajmah, nei pressi di Benina, secondo quanto riferito dai media libici. Stando a quanto riportato dall’emittente araba Al Arabiya, Haftar avrebbe respinto la proposta illustrata da Messahel, che prevederebbe la creazione di un “Consiglio Supremo” composto da Saleh, Haftar, Sarraj e dal presidente dell’Alto consiglio di Stato, Abderrahman Al-Sweihli, e avrebbe il compito di sovrintendere “un governo di unità nazionale rappresentativo di tutte le regioni e di tutte le parti politiche”. La risposta di Haftar, secondo fonti vicine al parlamento di Tobruk citate da al Arabiya, sarebbe stata: “L’esercito è sotto l’ombrello politico dell’Assemblea dei deputati che ci ha dato l’ordine di combattere il terrorismo e di riportare la stabilità nel Paese e potete rivolgervi a loro per discutere le soluzioni politiche”. Oggi l’incontro a Tripoli con Sarraj: stando al comunicato diffuso dall’ufficio del premier libico, Messahel ha illustrato i risultati delle sue tappe a Baida, Bengasi, Zintan e Misurata e Sarraj ha dichiarato che “il consiglio presidenziale continua a tendere una mano per la concordia tra le parti perché non c’è nessuna alternativa alla concordia e all’accettazione dell’altro”. Il premier ha quindi sollecitato la fine dell’escalation militare, “in particolare nel Sud libico, perché questo complica il processo politico e aggrava i contrasti che stiamo cercando di appianare”. I siti libici hanno evidenziato come la visita di Messahel sia arrivata dopo che il ministro ha presieduto, all’inizio della settimana, un convegno russo-algeriano dedicato a sicurezza e lotta al terrorismo.

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