Genitori al Papa: in Egitto chieda la verità. Legale: conosciamo 2 funzionari coinvolti

3 aprile 2017

I genitori di Giulio Regeni, Claudio e Paola, si rivolgono a Papa Francesco affinché nel suo prossimo viaggio in Egitto chieda verità sulla morte del ricercatore triestino. “Facciamo un appello al Papa – ha detto la madre di Giulio, Paola, – il 28 e 29 aprile andrà in Egitto per una visita storica: siamo sicuri, proprio perchè lo abbiamo incontrato in un incontro breve ma intenso, che non potrà non ricordarsi di Giulio e unirsi alla nostra richiesta di verità necessaria per avere pace”. In una conferenza stampa al Senato organizzata a 14 mesi dal ritrovamento del corpo senza vita di Giulio Regeni a il Cairo, i genitori del ricercatore triestino, Claudio e Paola, hanno mostrato alla stampa la fotografia di un grande murales a Berlino raffigurante il volto sorridente di Giulio accanto ad un gatto alato. “Da subito, dopo i dati dell’autopsia, ci è stato chiesto se avremmo mostrato le foto di Giulio” con i segni delle torture subite, ha spiegato la madre del ragazzo. “Abbiamo molto pensato, sarebbero foto che nessuno ha mai visto almeno in Occidente, perchè quello che hanno fatto a Giulio non l’hanno mai fatto nemmeno a un egiziano. Le persone che le avessero viste sarebbero state troppo male, ma abbiamo pensato che una foto andava mostrata”.

“A Berlino – ha continuato la signora – c’è un muro dove vanno a dipingere i writer egiziani. Siamo stati a Berlino perchè per noi quel luogo aveva un significato particolare come famiglia e abbiamo visitato questo graffito. Il gatto, che noi pensavamo si riferisse al gatto che compare in alcune foto di Giulio, in realtà abbiamo capito dopo che significa l’Egitto ferito. Il volto di Giulio è stato inserito successivamente, con la scritta ‘ucciso come un egiziano’. Bene, questa ci sembra una forma sufficiente per far capire le sofferenze che ha subito Giulio”. Per l’avvocato della famiglia Regeni, Alessandra Ballarin,”quello di Giulio Regeni è stato senza dubbio un omicidio di Stato. Oggi possiamo dire che conosciamo i nomi e i volti di alcuni funzionari che hanno partecipato o contribuito alla sparizione di Giulio”. L’avvocato ha annunciato che “abbiamo le prove che nella sparizione di Giulio è direttamente coinvolto un ufficiale della National Security egiziana, che ha anche predisposto delle accuse false nei confronti di un nostro consulente al Cairo, Abdallah, il direttore dell’associazione per i diritti umani Ecrf. Come anche è coinvolto un altro alto ufficiale degli apparati egiziani, che è quello che ha estratto dalla propria tasca i documenti di Giulio”, fatti ritrovare insieme ad altri oggetti dopo l’uccisione della banda che le autorità egiziane avevano fatto passare come responsabile della morte del ragazzo. “Questo ufficiale ha inoltre contatti con altri alti ufficiali coinvolti nella sparizione. Noi abbiamo i nomi di tutte queste persone”.

Leggi anche:
Neve a quote collinari in Piemonte, Emilia-Romagna e Liguria

Segui ilfogliettone.it su facebook
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Se avete correzioni, suggerimenti o commenti scrivete a redazione@ilfogliettone.it


Commenti