Gerusalemme cede su tasse, domani riaprirà chiesa S. Sepolcro

Gerusalemme cede su tasse, domani riaprirà chiesa S. Sepolcro
La chiesa del Santo Sepolcro, costruita a Gerusalemme in quello che è considerato il luogo più sacro del cristianesimo.
27 febbraio 2018

Domani riaprirà il Santo Sepolcro. Israele ha sospeso oggi, infatti, le misure fiscali e altre azioni che hanno portato alla chiusura della chiesa costruita a Gerusalemme in quello che è considerato il luogo più sacro del cristianesimo. Ad annunciare la sospensione della richiesta della richiesta di pagamento di tasse sugli immobili ecclesiastici non adibiti direttamente al culto è stato l’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Nessun commento, per il momento, da parte dei leader cristiani che da domenica scorsa hanno tenuto chiuso il Santo Sepolcro. Netanyahu, ed il sindaco di Gerusalemme, Nir Barkat, hanno stabilito di creare un team specializzato per risolvere la questione sulle tasse municipali imposte alle proprieta’ delle chiese, escluse quelle che sono luoghi di culto. Il team sara’ guidato dal ministro per la Pianificazione, Tzachi Hanegbi. La squadra sara’ composta anche da rappresentanti dei ministeri delle Finanze, degli Esteri, dell’Interno e della municipalita’ di Gerusalemme e avviera’ le trattative con i rappresentanti delle chiese per risolvere la questione.

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Per la chiesa del Santo Sepolcro, comunemente considerata il luogo di sepoltura di Cristo, oggi è la terza giornata consecutiva di chiusura. Lo scorso 25 febbraio, le autorita’ cristiane della citta’ hanno stabilito la chiusura della chiesa in segno di protesta contro una serie di misure tributarie adottate dal municipio locale e dal parlamento israeliano, la Knesset. In particolare, le autorita’ cristiane contestano l’intenzione del municipio di Gerusalemme di tassare le proprieta’ ecclesiastiche diverse dai luoghi di culto e la proposta di legge, in discussione alla Knesset, per la limitazione della vendita a privati delle terre di proprieta’ delle chiese cristiane. Le autorita’ religiose cristiane, che avevano annunciato la chiusura del Santo Sepolcro a tempo indeterminato, considerano le iniziative giuridiche israeliane “una campagna sistematica di abusi contro le chiese e i cristiani in Terra santa, in violazione dello status quo”. Nir Barkat, ha sempre ribadito che le tasse saranno applicate solo sulle proprieta’ ecclesiastiche utilizzate a scopo commerciale e che “la chiesa del Santo Sepolcro, al pari di altri luoghi di culto, continuera’ a essere esentata dal pagamento delle imposte”.

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