Ghedini: criticità in codice antimafia, ma Cav non c’entra

Ghedini: criticità in codice antimafia, ma Cav non c’entra
Silvio Berlusconi
22 giugno 2017

“Stamane il quotidiano La Repubblica, con la consueta fantasia creativa e non appena il presidente Berlusconi ritorna nel pieno della vita politica, inventa una notizia destituita di ogni fondamento. Qualsiasi normativa di contrasto alla mafia e ai fenomeni ad essa correlati è sempre stata non solo appoggiata ma proposta e perseguita da Forza Italia, basti ricordare la stabilizzazione del disposto di cui all`articolo 41 bis. L`attuale testo del codice antimafia in corso di approvazione al Senato, al di là dell`inserimento dei reati contro la P.A., non può come sa qualsiasi operatore del diritto, per la sua stessa struttura, trovare applicazione alcuna per il Presidente Berlusconi, per il quale tale modifica è del tutto indifferente. Ben note sono le ragioni per cui sono sussumibili le misure di prevenzione personali o patrimoniali. Con qualsiasi tipo di reato nessuna di queste sarebbe mai applicabile al Presidente Berlusconi”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal legale di Silvio Berlusconi, Niccolò Ghedini. “In realtà, il testo condivisibile nel suo fine – continua la nota -, presenta alcune criticità tecniche che potrebbero addirittura vanificarne l`operatività e che sarebbe opportuno risolvere. Già in Commissione ed in Aula tale problematiche sono state trasparentemente sottolineate da Forza Italia e da altre forze politiche. Qualsiasi altra ricostruzione è del tutto risibile e pretestuosa, salvo che il quotidiano La Repubblica non auspichi un intervento normativo modificato ed espressamente strutturato contro il Presidente Berlusconi”.

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