“La tenerezza” un film sulla medicina dell’amore

20 aprile 2017

È un film su un sentimento difficile da raccontare al cinema “La tenerezza” di Gianni Amelio, nelle sale dal 24 aprile. Protagonista è un anziano avvocato interpretato da Renato Carpentieri, refrattario ai sentimenti, che ha un rapporto conflittuale con i due figli, ma entra in contatto con le proprie emozioni quando nell’appartamento accanto al suo va a vivere una coppia con due bambini. Il teatro in cui si muovono tutti questi individui impauriti dalla vita, immersi nella propria sofferenza interiore, è una Napoli borghese, diversa da quella piena di colore e calore che è stata raccontata finora. E’ lo sfondo e lo specchio di un malessere che avvolge tutti, di cui è difficile liberarsi. A dare il volto a queste inquiete solitudini ci sono Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti e Elio Germano.

“Raccontiamo un po’ di solitudini, di esseri soli, che ritrovano in qualche modo la necessità di rivolgersi a quella parte che hanno un po’ sotterrato di più, che è la parte più sotterrata dei sentimenti, più sottile, e oggi meno di moda”. Le donne del film sono, più degli uomini, disposte a dare a se stesse e agli altri una possibilità, attraverso un sentimento desueto come la tenerezza.

“La tenerezza è la medicina dell’amore probabilmente, per questo ci vuole una forza grande ad essere teneri. E la tenerezza non è solo destinata alla persona che tu ami, ma è destinata alla vita, è destinata al tuo modo di parlare agli altri, di rapportarti con le cose. La mano che ti tocca è una mano che ti guarisce, ed è difficile che venga questo gesto, e soprattutto è difficilissimo farlo”.

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