L’enigmatica abdicazione dell’Imperatore e l’ascesa al Trono del Crisantemo

L’enigmatica abdicazione dell’Imperatore e l’ascesa al Trono del Crisantemo
23 novembre 2017

Il Giappone nei prossimi giorni potrebbe sciogliere un nodo importante: quello della data di abdicazione dell’Imperatore Akihito e della data di ascesa al Trono del Crisantemo del successore Naruhito. Si tratta di un passaggio delicato, perché le funzioni civili s’incrociano con quelle rituali che riguardano una figura dal forte connotato religioso. Il primo dicembre il Consiglio della Casa imperiale – un organismo formato dal premier, due ministri, i presidenti e i vicepresidenti dei due rami del parlamento, il Gran Ciambellano, il procuratore capo della Corte suprema e due membri della famiglia imperiale – si riunirà per discutere sulle potenziali date, prima di consegnare all’esecutivo una proposta sulla base della quale verrà assunta la decisione. Secondo quanto ha scritto ieri l’agenzia di stampa Kyodo, che ha citato una fonte del governo, ci sarebbe una propensione nel governo per il 30 aprile 2019 per l’abdicazione e primo maggio 2019 per l’assunzione delle funzioni da parte di Naruhito. Questo perché a marzo ci dovrebbero essere delle elezioni locali. Tuttavia, nello stesso governo, altri sono per un’abdicazione il 31 marzo, con l’assunzione delle funzioni il primo aprile. Una tempistica di questo tipo consentirebbe di far coincidere l’avvio del nuovo “gengo” (il nome d’era legato all’Imperatore che viene usato nei calendari giapponesi) con l’inizio dell’anno fiscale. Akihito ha chiesto nell’estate dello scorso anno, con un discorso trasmesso in televisione, che gli fosse consentito di abdicare perché la sua età, 83 anni, e il suo stato di salute non gli consentono più di assolvere al pesante compito di Tenno.

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E’ così partita una complessa procedura per innestare sulla normativa giapponese sulla Casa imperiale, che non prevede l’istituto dell’abdicazione, una norma una tantum che permettesse di soddisfare il desiderio dell’Imperatore. Solo a giugno di quest’anno la Dieta, il parlamento nipponico, è riuscito ad approvare la nuova normativa che fornisce questo corridoio giuridico per l’uscita di Akihito, che passerà la mano al 57enne figlio maggiore Naruhito. Questo porterà il suo fratello minore, Akishino, a diventare “koshi”, cioè primo nella linea di successione. Secondo la fonte della Kyodo, Abe vorrebbe approvare l’ordinanza sulla tempistica della successione attorno al 5 dicembre. “Faremo del nostro meglio perché l’abdicazione proceda senza perdite di tempo”, ha spiegato il capo di gabinetto, che fa da portavoce del governo, Yoshihide Suga. La questione del “gengo”, cioè del nome d’era, ha un impatto importante nella vita dei giapponesi. Nel Giappone moderno si arrivati a un accomodamento per il quale il nome di un’era corrisponde all’intero periodo di regno di un imperatore. Akihito ha regnato col nome d’era Heisei (“raggiungumento della pace”). Nel 2017 siamo nel 29mo anno dell’era Heisei. La nuova era partirà dall’anno uno.

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