Ogni giorno muoiono 15.000 bambini sotto i cinque anni nel mondo

Ogni giorno muoiono 15.000 bambini sotto i cinque anni nel mondo
19 ottobre 2017

Secondo un nuovo rapporto di UNICEF, OMS, UNDESA/Divisione per la Popolazione e Banca Mondiale, ogni giorno muoiono 15.000 bambini sotto i 5 anni, di questi il 46% – 7.000 neonati – nei primi 28 giorni di vita. Levels and Trends in Child Mortality 2017 (Livelli e tendenze della mortalità dei bambini 2017) rivela che, anche se il numero di bambini che muoiono prima di aver compiuto 5 anni non è mai stato così basso- 5,6 milioni nel 2016- rispetto ai circa 9,9 milioni nel 2000 -, in percentuale la mortalità neonatale (nei primi 28 giorni di vita) nello stesso periodo è aumentata dal 41 al 46%. “Dal 2000 sono state salvate le vite di 50 milioni di bambini sotto i cinque anni, a testimonianza del serio impegno preso dai governi e dai partner per lo sviluppo per contrastare le morti prevenibili di bambini”, ha dichiarato il Responsabile UNICEF per la Sanità Stefan Swartling Peterson. “Ma, a meno che non si faccia di più per fermare la morte dei bambini nel giorno in cui nascono, o a pochi giorni dalla loro nascita, questi progressi rimarranno incompleti. Possediamo le conoscenze e le tecnologie necessarie, abbiamo solo bisogno di portarle nelle aree in cui sono maggiormente necessarie”. Secondo il rapporto pubblicato dall`UNICEF, dall`OMS, dalla Banca Mondiale e dalla Divisione per la Popolazione dell`UNDESA, se non si interverrà adeguatamente, fra il 2017 e il 2030 moriranno 60 milioni di bambini – metà dei quali neonati – prima del loro quinto compleanno. Molte morti neonatali si sono verificate in due sole regioni: Asia meridionale (39%) e Africa subsahariana (38%). La metà di tutte le morti neonatali si è verificata in 5 paesi: India (24%), Pakistan (10%), Nigeria (9%), Repubblica Democratica del Congo (4%) ed Etiopia (3%).

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Il rapporto evidenzia che si potrebbero salvare molte vite se si riducessero le disuguaglianze globali. Se tutti i paesi raggiungessero la media di mortalità dei paesi ad alto reddito, l`87% delle morti sotto i cinque anni potrebbero essere evitate e nel 2016 si sarebbero potute salvare circa 5 milioni di vite. La polmonite e la diarrea sono in cima alla lista delle malattie infettive che determinano la morte di milioni di bambini sotto i cinque anni a livello mondiale, causando rispettivamente il 16% e l`8% delle morti. Le complicazioni per nascita prematura e le complicazioni durante il travaglio o il parto sono state la causa del 30% delle morti neonatali nel 2016. Inoltre, in aggiunta ai 5,6 milioni di morti sotto i cinque anni, 2,6 milioni di bambini nascono morti ogni anno, la maggior parte dei quali avrebbe potuto essere salvata. Per la prima volta sono stati inclusi nel rapporto i dati della mortalità dei bambini fra i 5 e i 14 anni, in modo da registrare altre cause di morte, come incidenti e ferite. Nel 2016 sono morti circa 1 milione di bambini fra i 5 e i 14 anni. Secondo il rapporto, inoltre: in Africa subsahariana le stime mostrano che 1 bambino su 36 muore durante il primo mese di vita, mentre nei paesi ad alto reddito questo rapporto sale a 1 ogni 333.

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Se i progressi non aumenteranno, oltre 60 paesi non raggiungeranno l`Obiettivo di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite per porre fine alle morti prevenibili di neonati entro il 2030 e metà di loro non raggiungeranno l`obiettivo di 12 morti neonatali per ogni 1.000 nati vivi entro il 2050. Nel 2016 in questi paesi si sono verificate circa l`80% delle morti neonatali. “Questo nuovo rapporto evidenzia i notevoli progressi raggiunti dal 2000 nella riduzione della mortalità fra i bambini sotto i 5 anni”, ha dichiarato il Sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari economici e sociali, Liu Zhenmin. “Nonostante questi progressi, persistono grandi disparità nella sopravvivenza dei bambini fra regioni e paesi, soprattutto in Africa subsahariana. Ma molte morti in queste fasce d`età potrebbero essere facilmente prevenute attraverso interventi semplici ed economici somministrati prima, durante e subito dopo il parto. Ridurre le disuguaglianze e raggiungere i neonati, i bambini e le madri maggiormente vulnerabili è essenziale per raggiungere l`Obiettivo di Sviluppo Sostenibile che punta a porre fine alle morti prevenibili di bambini e per assicurare che nessuno venga lasciato indietro”.

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