Giovanni e Francesca uniti da vivi, ‘divisi’ da morti, addio Morvillo a Fondazione. Maria Falcone: “Ci ripensino”

Giovanni e Francesca uniti da vivi, ‘divisi’ da morti, addio Morvillo a Fondazione. Maria Falcone: “Ci ripensino”
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo
18 aprile 2017

Il prossimo 23 maggio saranno passati 25 anni dalla strage di Capaci. E l’anniversario si appresta a caricarsi di un’amarezza in piu’: lo scontro tra le famiglie Falcone e Morvillo, il divorzio dalla fondazione che da una quarto di secolo contribuisce e tenere viva la memoria antimafia. Per parecchio tempo ‘Giovanni e Francesca Falcone’ sono state parole e storie umane pronunciate con un solo ‘fiato’, narrazione di una profonda unione, di un impegno e di una tragedia condensati in quell’espressione che dava nome anche alla fondazione dedicata al magistrato ucciso dalla mafia insieme alla moglie e collega Francesca Morvillo e agli agenti della scorta. Poi la scelta nel 2015 di traslare la salma del giudice nella chiesa di San Domenico, il Pantheon dei siciliani, portandola via dalla tomba di famiglia del cimitero di Sant’Orsola, separandola dalla sua compagna.

Ma, fa sapere Alfredo Morvillo, fratello di Francesca, procuratore di Termini Imerese in procinto di guidare la procura di Trapani, la decisione di prendere le distanze dall’ente risale al 2011 per la “pochissima attenzione” che sarebbe stata riservata dalla fondazione alla figura di Francesca, cosi’ unita in vita e in morte al suo Giovanni, ma troppo poco, e’ l’accusa, nelle manifestazioni organizzate successivamente. Cosi’ adesso quelle dimissioni diventano definitive. “Sono addolorata”, commenta Maria Falcone, “vorrei che ci ripensassero. Per noi Giovanni e Francesca sono parte di un unico ricordo, di un solo impegno e io mi sono sempre sentita molto legata anche a lei”. Pure la decisione di trasferire la salma di Giovanni Falcone a San Domenico “non e’ stata mia, ma collettiva, del consiglio della fondazione. Nessuna trascuratezza da parte nostra. La memoria di Giovanni, come quella di Francesca, ma direi di tutto il ’92, e’ ormai consegnata alla storia nella sua interezza. Tutta la nostra attivita’ e’ andata in questo senso. Sono veramente molto dispiaciuta”.

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