Gli imprenditori lombardi pronti a dar battaglia per il sì Tav

Gli imprenditori lombardi pronti a dar battaglia per il sì Tav
8 marzo 2019

Lo spettro del no alla Tav spaventa gli imprenditori della Lombardia: la speranza è nel weekend di riflessione cambi la posizione del Movimento 5 Stelle per poter partire lunedì con i bandi Telt. “Siamo pronti a dar battaglia in tutte le forme”, ha assicurato Marco Bonometti, presidente di Confindustria Lombardia. “Siamo in ginocchio, il no alla Tav sarebbe un ulteriore colpo alla crescita dell’Italia che si ritroverebbe presto isolata dal resto dell’Europa”, ha aggiunto il numero uno degli industriali lombardi.

Se le frizioni tra Lega e Movimento 5 Stelle dovessero portare a una rottura, ha attaccato Bonometti, “meglio una crisi di governo che una crisi di tutto il Paese” dovuta alla scelta di rinunciare all’alta velocità Torino-Lione. In gioco, ha detto, “c’è la visione futura di paese e di difesa dell’industria italiana: la Tav vuol dire collegare merci e persone al resto d’Europa. Si deve fare senza se e senza ma, non possono esserci più alibi”, ha tagliato corto Bonometti. Rinunciare, ha sottolineato Mattia Macellari, presidente dei giovani di Assolombarda, sarebbe “l’ennesima occasione persa per garantire sviluppo al Paese e all’Europa”. Se dal governo in queste ore dovesse arrivare il definitivo stop all’opera “noi ci opporremo dati alla mano e chiederemo quali sono stati gli indicatori che hanno portato a questa scelta”, ha detto.

Per Riccardo Comerio, presidente dell’Unione degli industriali della provincia di Varese, “è da irresponsabili mettere in gioco il futuro del Paese per una battaglia di natura politica”, come è diventata quella sull’alta velocità. “Siamo la seconda economia manifatturiera d’Europa, dobbiamo cercar di diventare sempre più competitivi” e fermarsi significherebbe “volersi far del male. I nostri competitor saranno felicissimi e i nostri prodotti diventeranno sempre meno esportabili”, ha aggiunto.

Da un osservatorio molto legato al territorio come il Varesotto, Comerio ha sottolineato anche l’impatto che la tratta ad alta velocità può avere sull’aeroporto di Malpensa che “migliorerebbe le sue potenzialità” e potrebbe aspirare a diventare sempre più uno snodo centrale per le merci che si muovono in Europa. Come ha evidenziato anche Bonometti, del resto, un’alta velocità funzionante nel Nord Italia farebbe bene anche al resto dell’Italia: “Per il Sud è una grande opportunità perché permette al Mezzogiorno di avvicinarsi al resto d’Europa e di far diventare le sue aziende più appetibili”.

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