L’Italia tra gli alleati più stretti: “impaziente” di lavorare con nuovo governo

L’Italia tra gli alleati più stretti: “impaziente” di lavorare con nuovo governo
Il Campidoglio è la sede del Congresso e la sede del ramo legislativo del governo federale degli Stati Uniti
30 maggio 2018

Non solo gli investitori a Wall Street ma anche il dipartimento americano di Stato sta monitorando gli sviluppi della crisi politica in Usa. “Monitoriamo sempre queste questioni”, ha detto Heather Nauert, portavoce del dipartimento di Stato, parlando ieri durante il consueto briefing con la stampa riunita a Washington. Il ministero guidato da Mike Pompeo ha separatamente ribadito quanto detto ad Askanews già il 23 aprile scorso: che per gli Stati Uniti di Donald Trump, come era per l’America di Barack Obama, l’Italia resta “uno dei nostri alleati più stretti”.

Quella dichiarazione era giunta nel giorno in cui il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, aveva affidato al presidente della Camera, Roberto Fico, il compito di verificare l’esistenza di una maggioranza di governo tra il Movimento 5 Stelle e il Partito Democratico. Da allora i colpi di scena non sono mancati. Dopo avere saputo creare un’alleanza e sottoscritto un “contratto” guardato con scetticismo dalle agenzie di rating, il M5S e la Lega domenica hanno dovuto fare i conti con la decisione di Mattarella di dare all’economista Carlo Cottarelli, un ex del Fondo monetario internazionale, il compito di formare un governo neutrale. Il cosiddetto Mr Forbici tornerà oggi al Quirinale. Nonostante questi sviluppi, il dipartimento americano di Stato ha ribadito lo stesso concetto del mese scorso: che è “impaziente di continuare a lavorare e a consultarci con il nuovo governo dopo la sua formazione”.

Come ad aprile, un portavoce del dipartimento di Stato ha ripetuto che il dipartimento “riconosce che l’Europa è composta da nazioni libere che, in linea alla grande tradizione della democrazia occidentale, sono capaci di scegliere autonomamente la loro strada futura”. Alle domande di AskaNews sulle eventuali preoccupazioni di Washington per la formazione di un governo con simpatie filo-russe, per una prolungata incertezza politica che potrebbe rallentare la terza più grande economia dell’Eurozona e per il rischio che le elezioni italiane possano essere viste come un punto di rottura del progetto europeo, il portavoce del dipartimento di Stato ad aprile aveva detto che “come in passato, gli Stati Uniti sono impegnati a lavorare con i rami istituzionali europei”, frase ripetuta anche in questo caso. Il portavoce del ministero ha anche ripetuto che gli Stati Uniti “riconoscono che i nostri alleati sono nazioni indipendenti e democratiche con la loro storia, la loro prospettiva e il loro diritto a determinare il loro futuro”.

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