Golino: amo le sfide e non escludo l’America

7 settembre 2017

A Venezia è arrivata con due film, “Controfigura” dell’esordiente Ra Martino, in cui recita accanto a Filippo Timi, e “Il colore nascosto delle cose” di Silvio Soldini, in cui interpreta una donna non vedente. Due film che rappresentano la poliedricità di Valeria Golino, una delle attrici più amate del nostro cinema, che spazia tra film d’autore, italiani e stranieri, e opere prime, ma ha intrapreso con successo anche la carriera di regista e produttrice. “Mi stimola lavorare con persone che hanno un punto di vista forte, che hanno un universo. Poter entrare per un breve periodo in quel punto di vista, in quell’universo, poter interpretare quel punto di vista, è molto stimolante. Questo è il privilegio del nostro lavoro, il poter conoscere delle intelligenze che non sono la tua, e che comunque in qualche modo devi accogliere e devi reinterpretare, quindi quello non passa mai”.

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Una novantina di film all’attivo come attrice, riconoscimenti raccolti in tutto il mondo, Golino quattro anni fa ha esordito come regista con “Miele”, con cui ha vinto Nastro d’argento, Globo d’oro e Ciak d’oro. Ora sta lavorando al suo secondo film. “Sono in preparazione del mio prossimo film, che comincerà a fine ottobre, e quindi, mamma mia…E’ la storia di due fratelli e per adesso si chiama ‘Euforia’ “. Valeria, durante gli anni trascorsi in America, è stata tra le protagoniste di molti film hollywoodiani di successo, tra cui “Rain Man”, dove ha recitato con Tom Cruise e Dustin Hoffman, “Lupo solitario” di Sean Penn, “Via da Las Vegas”, “Four Rooms” e “Frida”, accanto alla sua amica Salma Hayek. E l’idea di tornare a recitare in America ogni tanto riaffiora. “Mi viene voglia, non è detto che non lo faccia, però non per restare lì. Diciamo che ormai la mia vita… Diciamo che poi una cosa è l’esperienza americana a 25-30 anni, una cosa a 50. A 50 può essere una parentesi, potrei ritornare lì a fare un film molto volentieri. Però abitare, preferisco stare a casa mia”.

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