Governo cerca nuovo slancio, Macron annuncia rimpasto

Governo cerca nuovo slancio, Macron annuncia rimpasto
Emmanuel Macron
16 ottobre 2018

Alla ricerca di “un nuovo slancio”, l’Eliseo ha effettuato il primo consistente rimpasto di governo del quinquennato con otto nuovi ministri, tra i quali Christophe Castaner agli Interni. Questo rimpasto arriva dopo una lunga attesa di quindici giorni – un record – a seguito delle dimissioni, lo scorso 2 ottobre, dell’ormai ex ministro degli Interni Gerard Collomb.

È destinato a dare nuovo impulso all’esecutivo dopo un’estate a dir poco caotica, contraddistinta dal caso Benalla e dall’addio di Nicolas Hulot. È una “squadra rinnovata, dinamica, dotata di un secondo slancio”, ha spiegato l’Eliseo. Ma, ha aggiunto la presidenza, il suo “mandato politico resta lo stesso” e “collocherà la sua azione nella continuità della politica portata avanti dal governo e del calendario delle riforme nei mesi a venire”. Il governo così modificato comprende – oltre al premier Edouard Philippe – 34 membri, tra i quali 17 donne, secondo il rispettato principio della parità. Si ritroveranno domani per il Consiglio dei ministri dopo il passaggio di poteri.

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La squadra conta 21 ministri tra i quali un solo ministro di stato, Francois de Rugy (Transizione ecologica). Emmanuel Macron e il primo ministro Edouard Philippe “sono stati estremamente attenti al fatto che gli equilibri tra donne/uomini, politici/società civile, destra/sinistra fossero rispettati” come “alle origini” del quinquennio, ha insistito l’Eliseo. Secondo l’esperto Philippe Moreau-Chevrolet, Emmanuel Macron ha inoltre voluto “costruire in modo sostenibile un governo di coalizione in stile tedesco, una forma di convivenza”. Uscire dal “luccichio glamour della campagna elettorale, ora siamo nell’età della ragione, in pura politica”.

Questo “meccanismo di governo” non “segna affatto un riequilibrio a sinistra”, ha affermato Bruno Cautres, ricercatore presso Cevipof. “Consentirà a Emmanuel Macron di combattere l’impopolarità? Non ne sono sicuro”, ha aggiunto. La principale novità è la nomina di Christophe Castaner, 52 anni, al Ministero degli Interni. Ma questo fedelissimo del presidente, che lascerà la guida di La Republique en Marche (LREM), perde il titolo di ministro di Stato e sarà supportato da un esperto di sicurezza, Laurent Nunez, attuale direttore della Dgsi (Direzione generale della sicurezza interna). Inoltre, il suo ministero perde le collettività territoriali, ora passate a un grande ministero affidato a Jacqueline Gourault, che sostituisce Jacques Mezard.

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L’ex senatrice MoDem sarà responsabile di riallacciare i legami con i funzionari locali eletti che “sono stati caratterizzati da malintesi durante i primi mesi del quinquennio”, ha affermato l’Eliseo. Come previsto, Franxoise Nyssen lascia il Ministero della Cultura, sostituito da Franck Riester, 44enne ex repubblicano che ha creato il suo partito di centrodestra, Agir. Stéphane Travert lascia invece il portafoglio dell’Agricoltura a Didier Guillaume, 59 anni, ex PS, fedele a Francois Hollande e Manuel Valls. Tra gli altri “entranti” c’è Marc Fesneau, 47 anni, uno stretto collaboratore di Francois Bayrou, nella carica di ministro incaricato dei Rapporti con il Parlamento, in sostituzione di Castaner. La redistribuzione dei ministeri riflette inoltre l’attenzione sugli obiettivi prioritari dell’esecutivo.

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