Governo, giorni decisivi su procedura infrazione Ue e Autonomia

Governo, giorni decisivi su procedura infrazione Ue e Autonomia
Il governatore del Veneto, Luca Zaia e la ministra per gli Affari regionali e Autonomie, Erika Stefani
30 giugno 2019

Settimana decisiva per i due dossier cruciali della fase post voto europeo del governo Conte: la procedura di infrazione Ue per deficit eccessivo e le intese con Lombardia, Veneto ed Emilia-romagna sull’autonomia differenziata. Domani e’ convocato un Consiglio dei ministri alle 18 per il via libera alla legge sull’assestamento di bilancio e al piano messo a punto dal Tesoro per evitare la procedura di infrazione alla vigilia della riunione della commissione Ue a Strasburgo che decidera’ se proporre o meno il cartellino rosso per l’Italia. In caso di via libera la parola finale spettera’ all’Ecofin in programma il 9 luglio.

Il premier e il ministro Tria hanno presentato la proposta italiana ai partner europei a margine dei lavori del G20 e il consiglio europeo straordinario sulle nomine in programma stasera sara’ una ulteriore occasione di confronto per Conte. Sul piatto l’Italia offre a Bruxelles una riduzione del deficit 2019 dal 2,4% indicato nel Def al 2,1-2%. La strategia del Tesoro punta sui risparmi congelati di due miliardi derivanti dai tagli ai ministeri e previsti dalla legge di bilancio, sulle maggior entrate della fatturazione elettronica, sui dividendi delle partecipate e sull’extra-dividendo della Cassa depositi e prestiti (che portera’ al Mef circa 800 milioni di euro).

Per quanto riguarda il tema autonomia, bandiera della Lega di Matteo Salvini, i testi cui lavora la ministra agli Affari regionali Erika Stefani sono sotto la lente dei tecnici del Movimento 5 stelle che li stanno esaminando punto per punto. L’obiettivo e’ arrivare a chiudere l’accordo politico nel vertice che dovrebbe tenersi mercoledi’, dopo la ‘fumata nera’ di mercoledi’ scorso. Il nodo rimane la modalita’ con cui le intese saranno portate all’esame delle Camere: i 5 stelle vorrebbero testi emendabili in Parlamento, oltre al parere positivo di tutte le commissioni. Mentre la Lega, sotto il pressing dei governatori Luca Zaia e Attilio Fontana, sarebbe disposta a concedere un esame nelle bicamerali e una discussione generale, senza modifiche, in Aula.

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