Grande Guerra, a Ossana in mostra i reperti trovati sui ghiacciai

25 giugno 2018

A cento anni di distanza, la Grande Guerra è per molti giovani solo un capitolo da leggere, magari da studiare, nei manuali di Storia. Nel piccolissimo borgo di Ossana nella val di Sole, invece, il sacrificio dei soldati sui due fronti di quella guerra devastante è ancora oggi ricordato e vissuto come un patrimonio della comunità.

E qui è stato quindi deciso, con una insolita iniziativa, di stimolare e coltivare la memoria collettiva anche dei tanti turisti che quest’estate affolleranno la valle. Nel castello di San Michele, costruzione del XII secolo che troneggia a fianco del paese, è stata allestita una mostra di “reperti” molto particolari: si tratta di oggetti, materiali, documenti, lettere private restituite dai ghiacciai e recuperate da un team composto da sei abitanti della val di Sole durante le esplorazioni sulle vette, teatri di battaglie e accampamenti.

“Abbiamo cominciato 40 anni fa a percorrere i ghiacciai – dice Claudio Redolfi, promotore della mostra – Abbiam visto questi reperti, ma non avevamo allora la passione. Solo un po’ alla volta è diventata invece una passione, contagiosa. Sono andato con gente più anziana di me che mi ha mostrato i luoghi delle battaglie, ed è nata la passione di recuperare questi cimeli. Ma veramente poi ti prende un qualcosa, che devi andare, studiare, immaginare le baracche dove erano ed è una sensazione che ti prende dentro e senti la Storia che ti entra nell’animo. E la vuoi far vedere; far vedere soprattutto agli altri”.

Questa passione, questo bisogno di trasmettere la memoria, grazie al Comune di Ossana in collaborazione con l’assessorato alla Cultura della Provincia Autonoma di Trento, l’APT della Val di Sole, e il Forum trentino per la Pace e i Diritti Umani, è diventata una occasione non formale, e forse per questo ancor più toccante, per i turisti di partecipare alla celebrazione del centenario della Prima Guerra Mondiale. “La speranza sottesa al lavoro di questa mostra – dice Laura Martinelli assessore alla cultura del Comune di Ossana – insieme agli eventi collaterali che animeranno il castello questa estate, è sì quella del ricordo ma anche della riflessione. Si cerca di far capire alle nuove generazioni l’inutilità della guerra e di porre le basi per un mondo di pace”.

“L’emozione che si prova è capire che questi poveri ragazzi che venivano dall’Ungheria dalla Bosnia dai paesi più lontani dell’impero austro-ungarico erano mandati a morire sui ghiacciai dell’Adamello chilometri di distanza dalle lora case – aggiunge Redolfi – , e a morire non solo per le bombe, ma per il freddo le valanghe, le malattie; e l’emozione nostra eè quella di raccontare quella tragedia di raccontarla nella speranza che non succedano più queste cose”. La mostra di “Oltre le mura – memorie di guerra, sospiri di pace” resta aperta a Ossana fino al 16 settembre 2018.

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