Atene in fiamme, le vittime salgono oltre cento. Aiuti da tutta Europa alla Grecia. La Farnesina: “Finora nessun italiano coinvolto”

25 luglio 2018

[00.24] Le 24 ore di fuoco che hanno avvolto due grandi boschi attorno ad Atene spingendosi poi fino alle spiagge di Rafina e della localita’ di Mati con almeno 100 vittime e più di cinquecento feriti, sono fra i casi piu’ tragici in Europa negli ultimi 20 anni per numero di morti. Finora i morti accertati sono almeno 74. “Fino a questo momento, non ci sono connazionali irreperibili”, ha detto il capo dell’Unita’ di crisi della Farnesina Stefano Verrecchia riguardo agli italiani presenti in Grecia.

Intanto, la Guardia costiera ha fatto sapere che circa 700 persone sono state soccorse in mare, dove era terminata la loro fuga dalle fiamme che hanno avvolto la localita’ di Mati. Il governo greco ha subito approvato 20 milioni di euro di aiuti per gli incendi. Il ministro della Protezione civile ellenico Nikos Toskas ha confermato l’arrivo in Grecia di due Canadair italiani, precisando che anche la Romania sta mandando un terzo velivolo per aiutare a spegnere i violenti incendi che continuano a lambire Atene. Il ministro ha detto che gli aerei dovrebbero entrare in azione in mattinata e che, se necessario, saranno chiesti altri rinforzi ad altri Paesi europei.

“Non abbiamo mai avuto prima tante offerte di aiuto per combattere gli incendi”, ha detto Toskas, lodando i Paesi che hanno gia’ offerto solidarieta’ concreta. Ha poi affermato di ritenere i cambiamenti climatici responsabili della grave situazione creatasi in Grecia, con venti di burrasca mai cosi’ forti che hanno alimentato le fiamme. Il commissario Ue agli Aiuti umanitari Christos Stylianides ha detto che i 28 assumeranno nuove misure per adeguare la loro risposta ai disastri naturali, esacerbati dai cambiamenti climatici.

“Oggi (ieri, ndr) la Grecia è in lutto”, ha detto il premier Alexis Tsipras, annunciando alla tv tre giorni di lutto. Il primo ministro ha cercato di anticipare le inevitabili polemiche sulla reazione dello Stato all’emergenza, parlando di un fenomeno “estremo” ed “asimmetrico”. Secondo il portavoce governativo Dimitris Tzanakopoulos i roghi si sono sviluppati “da 15 punti in modo simultaneo su tre diversi fronti”. I responsabili e i residenti descrivono un inferno, un diluvio di fiamme che si è abbattuto lunedì pomeriggio su un’area di pinete, intrappolando la gente nelle loro case o in automobile, o a pochi metri dalle spiagge che tentavano di raggiungere.

Il portavoce dei pompieri Stavroula Maliri ha spiegato che la “progressione folgorante del fuoco nel tessuto urbano” è stata alimentata dai venti che a Mati hanno superato i 100 chilometri l’ora. “Mati non esiste più”, ha detto il sindaco di Rafina, Evangélos Bournous, diffondendo un primo censimento dei danni: oltre mille edifici devastati, come pure oltre 300 automobili.

I precedenti

Ma non mancano precedenti altrettanto dolorosi. La Grecia, infatti è stata colpita piu’ volte e in modo sempre piu’ violento, nell’agosto 2007, quando conto’ 77 morti. Tra il Peloponneso, a sud, e l’isola di Evia (o Eubea), nel mar Egeo numerosi incendi divorarono circa 250 mila ettari di terreno. Le fiamme sfiorarono anche il sito archeologico dell’antica citta’ di Olimpia, patrimonio dell’umanita’ per l’Unesco.

Gran parte delle vittime morirono mentre stavano cercando di scappare, prese dal panico. Anche allora il governo dichiaro’ lo stato d’emergenza e proclamo’ tre giorni di lutto. Mise inoltre una taglia di un milione di euro a chi avrebbe dato informazioni per identificare gli incendiari. Nel 2012 cinque persone, accusate di avere responsabilita’ nei roghi, furono condannate a due anni di carcere.

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