Grillo sconfitto nelle grandi città, Genova compresa. Le coalizioni tornano in campo

12 giugno 2017

All’indomani delle elezioni comunali il Movimento 5 Stelle deve fare i conti con un risultato deludente. I 5 Stelle, infatti, si ritrovano fuori dai ballottaggi delle citta’ piu’ grandi: a Palermo perdono, cosi’ a Genova e, come previsto, anche a Parma. Ma ‘brucia’ anche la perdita di Mira (provincia di Venezia) uno dei primi comuni conquistati dai 5 Stelle: qui non si candidava il sindaco uscente, Alvise Maniero, ma la candidata pentastellata Elisa Benato non ce l’ha fatta. Mentre a Sarego, altro comune del Veneto, il sindaco uscente M5S Roberto Castiglion e’ in vantaggio. Situazioni diverse dove pero’ pesa lo stesso comun denominatore: le divisioni interne a M5S e il poco radicamento sul territorio. Sono queste a incidere sui risultati poco lusinghieri in casa 5 Stelle ed e’ probabile che questo riaccenda le perplessita’ dell’ala piu’ ortodossa del Movimento e che inneschi un nuovo ‘processo’ alla figura di Luigi Di Maio che e’ responsabile Enti Locali oltre ad essere nei fatti candidato premier in pectore (anche se sara’ la Rete a decidere il nome nei prossimi mesi). In ogni caso, secondo quanto si apprende nelle prime ore del ‘day after’, l’orientamento 5 Stelle sarebbe di non fare drammi mettendo in evidenza i dati positivi: a Palermo e Genova, viene spiegato, M5S rimane probabilmente la prima forza politica, anche se su questo gli stessi 5 Stelle aspettano i dati definitivi per fare un’analisi dettagliata e un confronto con i risultati precedenti.

Ma i pentastellati, veniva sottolineato nel Movimento gia’ prima del voto, hanno sempre faticato nelle elezioni locali rispetto a quelle nazionali e sapevano che a Palermo non sarebbe andata bene per colpa – anche – della vicenda delle firme false, con l’ex 5 Stelle Riccardo Nuti che e’ arrivato a presentare un esposto contro il candidato M5S Ugo Forello; e che Genova, la citta’ di Beppe Grillo, avrebbe scontato la vicenda Cassimatis, la candidata ‘sconfessata’ dal blog dopo le Comunarie. Anche a Parma il risultato era ampiamente previsto dagli stessi 5 Stelle: Federico Pizzarotti, che conquista la sua ‘rivincita’ personale nei confronti del Movimento e di Grillo, forte dei risultati ottenuti in questi anni da primo cittadino, arriva al ballottaggio e di fatto ‘azzera’ i 5 Stelle nella sua citta’. Adesso i pentastellati dovranno fare i conti con questo esito elettorale, anche se ad ora non e’ prevista alcun’assemblea congiunta dei parlamentari. Grillo dira’ la sua sul blog entro la mattinata. L’obiettivo indicato in ambienti 5 Stelle, prima del voto delle comunali, era quello di entrare in piu’ consigli comunali, specie in quelli dove ancora non c’e’ nessun rappresentante M5S: come Trapani e Palermo in Sicilia, ma anche L’Aquila in Abruzzo o Taranto in Puglia. Di certo, traguardo principale di Grillo resta la Sicilia: il 5 novembre ci saranno le elezioni Regionali e il leader M5S e’ convinto che da li’ partira’ la riscossa con una vittoria che viene vista quasi come sicura. Poi, le elezioni nazionali dove i 5 Stelle credono ancora di avere ottime chance di sconfiggere Pd e centrodestra.

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Sul fronte centrodestra, alla luce dell’esito delle Comunali dove la coalizione si presentava unito pressoche’ ovunque, Matteo Salvini ribadisce che la Lega Nord sta lavorando perche’ questo modello si replichi anche a eventuali politiche anticipate. “Se si andasse a votare in autunno faremo di tutto per avere una coalizione piu’ compatta possibile”, scandisce il segretario federale della Lega Nord. “Facciamo l’ultimo appello” a Silvio Berlusconi, aggiunge poi, “se veramente vuole l’unita’ del centrodestra, dovrebbe scegliere un modello maggioritario” da dare alla nuova legge elettorale. “Abbiamo 15 giorni per raggiungere quel 40 per cento di italiani che non hanno votato”, ha affermato Salvini. “Cerchero’ di parlare a chi non ha votato e sono tante persone”, ha aggiunto. L’europarlamentare milanese ha rivendicato di aver tenuto “150 appuntamenti elettorali e di aver perso 5 chili” in vista del primo turno delle Comunali e garantito che l’impegno sara’ massimo anche per il secondo turno. Mentre, ha sostenuto, il Pd ha una “visione padronale: per Renzi gli elettori sono pecore”.

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