Guaido’ lascia comizio: la polizia è in casa mia, cerca mia moglie

31 gennaio 2019

“In questo momento i Faes sono a nella mia casa, stanno cercando Fabiana”: con queste parole Juan Guaido’, il presidente del Parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell’Esecutivo, ha interrotto un discorso programmatico che stava pronunciando nella sede dell’Universita’ di Caracas. I Faes sono le Forze di intervento speciale, l’unita’ di elite della polizia venezuelana, e Fabiana Rosales e’ la moglie di Guaido’. Guaido’ ha lasciato la sede universitaria per recarsi al suo domicilio, accompagnato dalla moglie, che era insieme a lui mentre presentava il Piano Paese, il programma che ha preparato l’opposizione per il futuro del Venezuela. Non e’ chiaro se gli uomini del Faes cercavano Guaido’ o la moglie, ne’ se sia riuscita ad entrare nel loro appartamento, nel quartiere di Santa Fe. Su Twitter, il presidente del Parlamento ha avvertito che considerera’ il “cittadino Nicolas Maduro” responsabile per qualsiasi cosa possa succedere a suo figlio, che ha 20 mesi.

Intanto, il Parlamento europeo, nel corso della plenaria, ha votato a larga maggioranza una risoluzione che riconosce Juan Guaidò “nuovo presidente ad interim legittimo del Venezuela”, invitando i Paesi Ue a fare altrettanto adottando posizioni “unite e determinate”. Nella risoluzione approvata i deputati europei hanno garantito “il loro pieno sostegno al programma di Guaidò”. Il testo è passato con 439 voti favorevoli, 104 contrari e 88 astenuti. “Il Parlamento europeo ha riconosciuto a grande maggioranza Guaidò come legittimo Presidente ad interim del Venezuela. Chiediamo a tutti gli Stati membri Ue di fare subito lo stesso. L’Europa unita deve essere dalla parte della libertà del popolo venezuelano” ha scritto su Twitter il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani.

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I deputati europei hanno esortato l’Alto rappresentante dell’UE per gli affari esteri e gli Stati membri a riconoscere Guaidó come unico legittimo presidente ad interim del paese fino a quando non saranno indette nuove elezioni presidenziali libere, trasparenti e credibili per ripristinare la democrazia. In una risoluzione non vincolante, adottata con 439 voti a 104 e 88 astensioni, i deputati ribadiscono il loro pieno sostegno all’Assemblea nazionale, l’unico organo democratico legittimo del Venezuela, i cui poteri devono essere ripristinati e rispettati, comprese le prerogative e la sicurezza dei suoi membri. Dopo il riconoscimento del presidente ad interim, l’UE e i suoi Stati membri dovrebbero riconoscere i rappresentanti nominati dalle autorità legittime, aggiunge il PE. I deputati condannano inoltre la feroce repressione e la violenza, che hanno provocato vittime, e chiedono alle autorità venezuelane de facto di far cessare tutte le violazioni dei diritti umani e far sì che i responsabili siano chiamati a renderne conto. A questo proposito, sostengono la richiesta del Segretario generale delle Nazioni Unite di condurre un’indagine indipendente e completa sulle uccisioni perpetrate.

“Abbiamo compiuto un grande passo nella nostra lotta per la democrazia!”: cosi’ in un tweet il leader dell’opposizione venezuelana, Juan Guaido’, ha commentato la decisione del Parlamento europeo di riconoscerlo presidente ad interim. “Apprezziamo la decisione del Parlamento europeo di riconoscere tutti gli sforzi che abbiamo intrapreso con il popolo venezuelano per la restituzione dell’ordine costituzionale nel nostro Paese”, ha scritto. Juan Guaidó, presidente dell’assemblea nazionale controllata dall’opposizione, si è dichiarato presidente ad interim del Venezuela il 23 gennaio, nel tentativo di estromettere il presidente Nicolás Maduro. Guaidó è stato riconosciuto come presidente legittimo del Venezuela da diversi paesi, tra cui Stati Uniti, Colombia, Argentina, Brasile, Cile e Canada. L’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini, frattanto, fa sapere che l’Ue ha deciso di “stabilire un gruppo di contatto internazionale per accompagnare il processo democratico verso nuove elezioni presidenziali in Venezuela”. Il gruppo sara’ coordinato dall’Ue, il suo lavoro sara’ soggetto ad una revisione dopo 90 giorni, ne faranno parte alcuni Paesi dell’Unione, tra cui l’Italia, e Stati dell’America Latina.

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