Guerriglia a Milano, scontri tra militanti di estrema destra e estrema sinistra. Blitz di CasaPound al comune

Guerriglia a Milano, scontri tra militanti di estrema destra e estrema sinistra. Blitz di CasaPound al comune
29 giugno 2017

Tensione nel pomeriggio in Comune a Milano. Un gruppo di aderenti a CasaPound e’ entrato in consiglio comunale e ha lanciato dei volantini per invitare il sindaco Giuseppe Sala a dimettersi. All’uscita uno di loro ha fatto un saluto romano. Gli esponenti dell’estrema destra in piazza della Scala hanno poi incrociato un gruppo di antagonisti di sinistra che stavano facendo un presidio. Per evitare il contatto tra i due gruppi la polizia locale ha deciso di far rientrare a Palazzo Marino gli attivisti dell’estrema destra. Forti momenti di tensione tra i due gruppi antagonisti, composti da un lato da militanti di sinistra anche del centro sociale Il Cantiere, dall’altro da appartenenti a Casa Pound, si sono registrati fuori dal Municipio tra piazza San Fedele e via Giambattista Marino. I centri sociali hanno intonanto cori contro il gruppo di destra. La polizia a fatica è entrata in azione per dividerli, evitando scontri fisici e nel tentativo di sciogliere gli assembramenti. Il presidio di protesta dei centri sociali era contro il fatto che gli attivisti di estrema destra fossero stati ammessi in Comune, anche se questi pare si siano invece introdotti alla spicciolata. Lo scontro verbale e’ quindi cominciato nei pressi del Comune dove hanno tentato di introdursi anche i militanti di sinistra, che hanno anche provato ad entrare alla Scala per manifestare.

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“Quanto accaduto oggi in Consiglio Comunale è inaccettabile e di certo non ci faremo intimidire da nessuno, tantomeno da CasaPound. L’aula resterà sempre luogo di dialogo e democrazia, non accetteremo ulteriori atti vili come quelli visti oggi”. E’ quanto ha affermato il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, dopo i momenti di tensione che si sono verificati tra esponenti di Caspound e i centri sociali in Piazza della Scala. “I fascisti di Casapound (bleah) ora devono pagare – ha detto invece l’assessore alle Politiche sociale, Pierfrancesco Majorino -. Mi aspetto massima tempestività da parte delle autorità competenti”. “Quanto accaduto oggi a Palazzo Marino è inaccettabile – ha affermato, invece Anita Pirovano, capogruppo di Sinistra x Milano in consiglio comunale – A Milano, città medaglia d’Oro alla Resistenza, è inammissibile che a siffatti gruppi sia permesso entrare nel cuore della casa dei milanesi, il Consiglio Comunale, e fare il saluto romano. Oltre a questo grave errore di origine, e in conseguenza di questo, la Questura è poi risultata quanto meno assente, dopo aver consentito l’ingresso, nella gestione della situazione di crisi che si è era venuta a verificare con il contatto tra questi provocatori e i ragazzi del comitato ‘Nessuno è illegale’ che avrebbero dovuto entrare per incontrare membri del Consiglio. Auspico solo che la giornata di oggi sia un utile promemoria per tutti quelli che devono garantire l’ordine pubblico”.

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Intanto, l’Unione sindacale di base denuncia che un dirigente sindacale dell’Usb e’ stato aggredito oggi pomeriggio da militanti di CasaPound a Milano mentre era in corso un presidio sotto Palazzo Marino convocato dalla Rete ‘Nessuna Persona e’ illegale’ per rendere note sia alla cittadinanza che all’Amministrazione comunale le richieste in materia di residenza anagrafica riguardante i migranti e le persone comunque senza fissa dimora. L’uomo, Riccardo Germani, sempre secondo l’Usb, ha ricevuto pugni e calci in pieno volto. Portato al pronto soccorso, si sospetta la frattura del setto nasale. Questo secondo la denuncia dell’Unione sindacale di base, secondo cui mentre la delegazione si accingeva a salire per essere ricevuta dal sindaco Sala, “ci si accorgeva che un folto gruppo di circa una trentina di fascisti di CasaPound erano incredibilmente all’interno della sala consiliare dove aprivano un striscione, contestati da qualche cittadino presente. In un attimo e’ scattata l’aggressione. “Invitati” ad uscire dalla Digos entravano cosi’ in contatto con i compagni della delegazione malmenando duramente uno di loro”. Nel comunicato dell’Usb e’ aggiunto che “subito informati di quanto accaduto dentro il Palazzo comunale, i presenti al presidio, 150 manifestanti della Rete “Nessuna Persona e’ illegale”, premevano su un picchetto di poliziotti schierati immediatamente davanti al cancello principale per manifestare ed esprimere concretamente l’antifascismo militante”.

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