Ha i soldi ma non paga le imprese. Sicilia maglia nera

21 marzo 2014

Con il 34,6% di pagamenti delle risorse assegnate per i debiti della Pubblica Amministrazione, la regione e gli enti locali siciliani sono i meno solerti a pagare: su 1,5 miliardi stanziati dallo Stato per il 2013 solo 525 milioni sono finiti nelle tasche dei fornitori. A seguire Sardegna (66,3%) e Campania (69,1%); a pagare tutto invece le pubbliche amministrazioni del Veneto ed Emilia Romagna. A dirlo una ricerca della Cgia di Mestre. Piemonte e Liguria sono al 99,9%. Secondo la Cgia di Mestre, la Regione e gli Enti locali siciliani hanno pagato il 34,6% delle risorse assegnate. A seguire la Sardegna e la Campania. Migliore, ma di poco, la performance ottenuta dalla Calabria: rispetto alle risorse assegnate, la percentuale dei pagamenti e’ stata del 70,5%. Bene, invece, tutte le Pubbliche amministrazioni del Nord: Emilia Romagna e Veneto hanno pagato l’intero stock.

In Toscana, Umbria, Friuli Venezia Giulia e Lombardia si e’ invece superata la soglia del 99 per cento. La Cgia – informa una nota – e’ giunta a questi risultati partendo dai 27,2 miliardi di euro stanziati nel 2013 dai Governi Monti e Letta per pagare i debiti della Pubblica amministrazione. Di questi, la Cgia e’ riuscita a regionalizzarne ben 19,3 miliardi, anche se la cifra effettivamente saldata ai creditori entro il 26 febbraio scorso si e’ attestata a 16,4 mld, pari all’85,1% del totale.

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Tra Regioni, Province e Comuni, le prime sono state le meno “inclini” a saldare i debiti ai propri creditori. Dei 15,2 miliardi di euro assegnati ne sono stati pagati 12,6, pari all’83%. Se i dati vengono ulteriormente disaggregati, si nota come i debiti sanitari (vale a dire quelli in capo alle Asl) sono stati pagati nella misura dell’89,3%, mentre quelli strettamente riconducibili alle Regioni (ovvero i debiti non sanitari) si attestano al 68,2%. Buone, infine, le prestazioni realizzate dalle Province (94,5% dei pagamenti effettuati) e dai Comuni (92,1%). Un fatto è certo: negli ultimi anni hanno chiuso migliaia di imprese proprio per non avere incassato i proprio crediti vantati soprattutto dalle pubbliche amministrazioni.

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