Honk Kong, centinaia di migliaia in piazza invocano dimissioni di Carrie Lam e stop a estradizione

Honk Kong, centinaia di migliaia in piazza invocano dimissioni di Carrie Lam e stop a estradizione
Carrie Lam
16 giugno 2019

Nuova oceanica manifestazione ad Hong Kong: all’indomani dell’annuncio della sospensione del progetto di legge sull’estradizione verso la Cina, centinaia di migliaia di persone sono scese in strada, invocando la totale cancellazione della norma e le dimissioni della chief executive Carrie Lam.

La governatrice di Hong Kong che ieri ha fatto un parziale dietro front, decretando la sospensione dell’iter per l’adozione della controversa legge, è nel mirino dei manifestanti, che ancora prima dell’inizio della protesta, mentre stavano convergendo verso Victoria Park, hanno scandito slogan contro di lei. Vestiti di nero, in gran parte giovani, molti con fiori bianchi in mano per ricordare un attivista morto alcuni giorni fa mentre tentava di srotolare uno striscione da un viadotto. I manifestanti hanno risposto con applausi fragorosi alle richieste di dimissioni di Lam, risuonati attraverso gli altoparlanti.

Il corteo ha poi lasciato Victoria Park, luogo del raduno, per dirigersi verso la sede del governo. Le alte temperature, attorno ai 30 gradi, hanno creato qualche problema ai manifestanti stipati nelle strade adiacenti a Victoria Park e i servizi di pronto soccorso sono dovuti intervenire per aiutare qualcuno colpo da malore. – L’avvio dell’iter per l’adozione della controversa legge ha scatenato le proteste più violente da quando Hong Kong, ex colonia britannica, è tornata parte della Cina, nel 1997. Gli oppositori, e poi la piazza, hanno denunciato la norma come pericoloso strumento il cui il vero è fornire alla Cina le basi legali per arrestare i dissidenti che si trovano a Hong Kong e per una ulteriore stretta sulle libertà fondamentali.

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Domenica scorsa circa un milione di persone erano scese in strada nel ex colonia britannica per chiedere la sospensione del progetto di legge, poi mercoledì 12 giugno un’altra manifestazione, con momenti di guerriglia urbana. Ieri Carrie Lam ha detto che “non ci sono dead line” per la ripresa dell’esame della legge, ma è improbabile che sia adottata entro l’anno. L’annuncio tuttavia non sembra bastato e questo punto diversi oppositori chiedono la cancellazione totale della legge e le dimissioni della governatrice. La 62enne, espertissima Chief Executive, per il popolo della protesta è diventata incompatibile con la tutela del principio di “un Paese due sistemi”. askanews

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