Houston, avvocato spara sulla folla e la polizia lo uccide. Si temeva un nuovo attentato

Houston, avvocato spara sulla folla e la polizia lo uccide. Si temeva un nuovo attentato
26 settembre 2016

Ha sparato senza fermarsi per un’ora, colpendo a caso le persone che alle 6.30 (ora Texas) di mattina gli passavano davanti. Alla fine, ne ha ferite nove, in modo non grave, ed è stato ucciso dalla polizia, dopo che avrebbe puntato l’arma anche contro gli agenti che cercavano di fermarlo. È successo a Houston, in una zona centrale, a pochi passi da un centro commerciale molto frequentato dagli abitanti della metropoli americana. L’autore della sparatoria è un avvocato, Nathan DeSai, che fino a qualche mese fa lavorava nell’area, prima di essere costretto a chiudere lo studio che aveva con un socio, Ken McDaniel. Per ora le autorità non hanno ancora diffuso in modo ufficiale la sua identità, anche se i media sono convinti che a sparare più di 30 colpi con una calibro 35 sia stato DeSai. All’inizio si è temuto che si trattasse di un nuovo episodio di violenza legata al fanatismo religioso o alle tensioni razziali. Per questo la polizia aveva mandato sul posto anche la squadra di artificieri, per cercare di capire se l’auto dell’uomo contenesse esplosivo. Le autorità invece hanno fatto sapere che sull’auto dell’uomo, una Porsche Boxster, parcheggiata vicino al luogo della sparatoria, c’erano altre armi oltre alla pistola usata. Restano ancora molti dettagli da spiegare. McDaniel, sentito da alcuni media locali, esclude che tra i due ci fossero dissapori. Alla polizia ha detto che avevano deciso di dividersi di comune accordo, dopo aver visto che la società non portava più i guadagni sperati.

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