Igor condannato all’ergastolo, impassibile durante sentenza

Igor condannato all’ergastolo, impassibile durante sentenza
Norbert Feher alias Igor il Russo
25 marzo 2019

Impassibile ed immobile: cosi’ Norbert Feher alias Igor il Russo avrebbe reagito alla sentenza che lo ha condannato all’ergastolo per i due omicidi commessi in Italia. La massima pena e’ stata inflitta dal gup di Bologna, Alberto Ziroldi, al termine del processo celebrato a porte chiuse con il rito abbreviato. Il killer serbo era collegato in video dal carcere spagnolo di Saragozza dove e’ detenuto per altri tre omicidi di cui e’ accusato nel paese iberico. In aula il pm, i familiari delle vittime italiane e gli avvocati di parte civile. Igor, dunque, ha tenuto fede alla sua ‘fama’ di uomo freddo e impassibile. Nessuna dichiarazione durante l’udienza odierna ne’ alcun commento e’ stato pronunciato da Feher dopo la lettura del dispositivo.

Una sentenza che arriva dopo due ore e mezza di camera di consiglio. E’ stata cosi’ accolta la richiesta dell’accusa che aveva chiesto il massimo della pena per Igor, omicida reo confesso del barista Davide Fabbri e della guardia ecologica Valerio Verri. Fabbri fu ucciso nel suo locale di Riccardina di Budrio (Bologna), il primo aprile 2017. Sette giorni dopo, Verri era impegnato in un servizio di pattuglia anti-bracconaggio, a Portomaggiore nel Ferrarese, quando fu vittima di un agguato mortale. In aula era presente per la prima volta Maria Sirica, vedova di Fabbri. C’erano anche i figli di Verri, Francesca ed Emanuele e l’agente di polizia provinciale Marco Ravaglia, rimasto gravemente ferito nell’agguato in cui perse la vita Verri.

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Undici i capi di imputazione contestati a Igor il Russo: oltre ai due omicidi dell’aprile 2017, il tentato omicidio dell’agente di polizia provinciale, Marco Ravaglia, ed altri reati tra cui rapina a mano armata, furto, porto abusivo di armi e ricettazione. Feher fu arrestato il 15 dicembre 2017 a Teruel, in Aragona, al termine di una lunga latitanza e dopo aver ucciso ad El Ventorillo un allevatore e due agenti della guardia civile. Omicidi, rapine, stupri. La carriera criminale del ‘lupo solitario’ e’ finita in Spagna al termine di una sanguinosa sparatoria, ma in Italia l’uomo era stato a lungo ricercato. Una caccia all’uomo durata alcuni mesi, nei quali sono stati impegnati nella zona rossa tra Bologna e Ferrara diversi uomini dei reparti speciali dei carabinieri intenti a setacciare il territorio tra casolari e acquitrini, ma non fu trovata nessuna traccia dell’uomo se non bivacchi. Fino all’epilogo in Spagna.

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