“Nessuna segnalazione”, Vaticano allontana minaccia terrorismo

“Nessuna segnalazione”, Vaticano allontana minaccia terrorismo
12 gennaio 2015

alfanoLa speranza, ovviamente, è che sia solo un falso allarme. Ma certo, visto il precedente francese, l’allerta resta massima e c’è poco di cui stare tranquilli. In ogni caso, dopo la Digos che in mattinata aveva ridimensionato il rischio di attacchi imminenti di terroristi islamici a Roma e in Vaticano, anche il Vaticano interviene per calmare la situazione.
“Contrariamente a quanto diffuso da alcuni organi di informazione – spiega il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi -, non è vero che la Santa Sede abbia ricevuto segnalazioni di rischi specifici da servizi di sicurezza di altri Paesi. Si conservano i normali e opportuni contatti fra servizi di sicurezza, che facendo riferimento alla situazione attuale invitano ad attenzione e ragionevole prudenza, ma non risultano segnalazioni di motivi concreti e specifici di rischio”.
Per questo, aggiunge, “non è quindi il caso di alimentare preoccupazioni non motivate, che possono inutilmente turbare il clima di vita e di lavoro, e ciò anche nell’interesse dei tanti pellegrini e turisti che quotidianamente frequentano il Vaticano”.

E anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano (foto) esclude minacce imminenti:”Nel sistema delle nostre relazioni con le autorità di sicurezza degli altri Paesi abbiamo ulteriormente verificato l’informazione ripresa da alcuni organi di informazione: a noi non risulta. Quello che invece risulta, e che purtroppo è evidente, è che il Vaticano è stato più volte citato ed evocato nei messaggi dell’autoproclamato Califfo e la bandiera nera sulla Cupola di San Pietro non è un segno difficile da interpretare e che io non leggo come solo simbolico. Ecco perché non sottovalutiamo alcuna ipotesi, neanche quella più apparentemente labile, e nessun indizio”. Alfano ci tiene a sottolineare che il Viminale non ha creato “un eccesso di allarme” ma, prosegue, “dobbiamo spiegare con grande chiarezza che non esiste oggi un Paese a rischio zero. Stiamo mettendo, oggi come ieri, le nostre migliori energie, i nostri più abili esperti di intelligence, i nostri uomini di eccellenza delle forze dell’ordine insieme dentro il Comitato di analisi strategica antiterrorismo con il compito di valutare ogni segnale e ogni indizio, in contatto con le autorità di sicurezza degli altri Paesi europei e in un rapporto di cooperazione forte con gli Stati Uniti, perché la chiave della prevenzione è nella circolazione delle informazioni tra le forze di polizia”.

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