Ilva, Di Maio chiude procedura annullamento gara. E Calenda attacca: si dimetta

Ilva, Di Maio chiude procedura annullamento gara. E Calenda attacca: si dimetta
Carlo Calenda, ex ministro dello Sviluppo economico
9 settembre 2018

Non si chiudono ancora le polemiche sull’Ilva, dopo la sigla dell’accordo giovedi’ scorso tra sindacati e Arcelor Mittal. Il ministro dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, ha chiuso formalmente il procedimento avviato sulla gara di aggiudicazione dell’acciaieria ma ha disposto “di non procedere all’annullamento”.

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Nello stesso tempo pubblica sul sito del Mise il parere dell’Avvocatura di Stato che giudica annullabile la gara se si ravvisa un “particolare interesse pubblico” ed esprime dubbi sulla mancata valutazione dell’offerta di Acciai Italia. Dunque per annullare l’aggiudicazione dell’Ilva ad Arcelor Mittal non basta che la procedura abbia profili di illegittimita’ ma e’ necessario l’interesse pubblico “attuale e concreto”.

Non si fa attendere l’affondo del ex ministro Carlo Calenda che chiede le dimissioni di Di Maio: “Chiaro ora perche’ Di Maio ha tenuto segreto il parere! L’Avvocatura conferma in pieno parere precedente su rilanci. Eccesso di potere ci sarebbe stato se non si fosse tenuto in conto interesse pubblico. In un Paese serio un Ministro che distorce un parere istituzionale si dimette”, scrive su Twitter. Calenda allega anche due pagine del parere dell’Avvocatura segnando con un evidenziatore rosso i passaggi cruciali.

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L’avvocatura in un passaggio sottolinea che “la possibilita’ di addivenire a un legittimo esercizio del potere di annullamento deve ancorarsi ad un interesse pubblico concreto e attuale, particolarmente corroborato”. Inoltre, “la mancata valutazione della nuova offerta in rilancio formulata da Acciai Italia puo’ assumere rilievo quale elemento sintomatico della figura di eccesso di potere integrante uno dei presupposti per l’eventuale esercizio del potere di autotutela ex artt. 21-octies e 21-nonies della legge 241/1990”.

Sulla mancata riapertura dei termini della gara per l’Ilva a fronte di un consistente ampliamento del margine temporale per la realizzazione del piano ambientale “se lacuna vi e’ stata, essa pare riferibile piu’ che all’operato dell’Amministrazione al mancato coordinamento da parte del legislatore, in ottica pro-concorrenziale, del termine per la presentazione delle offerte rispetto alla dilatazione dei tempi per l’esecuzione degli interventi ambientali: in astratto il legislatore avrebbe potuto adeguare il primo al secondo, si’ da consentire la piu’ ampia e consapevole partecipazione di altri soggetti”.

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Infine sul possibile mancato rispetto da parte di ArcelorMittal di alcuni termini temporali intermedi inerenti alle prescrizioni ambientali: “la conformita’ al piano ambientale dell’offerta definitiva vincolante presentata dai partecipanti assume una precipua rilevanza nella valutazione della procedura stessa”. Anche il segretario del Pd, Maurizio Martina, ha sottolineato che “il fatto inequivocabile e’ che questo governo ha deciso di chiudere, con le parti sociali, il lavoro impostato dai nostri governi. Alla faccia di tutte le dichiarazioni roboanti di cambiamento ‘vendute’ da Di Maio sulla pelle dei tarantini fino a qualche settimana fa. E’ una gigantesca contraddizione che i 5 Stelle e questo governo hanno in se'”.

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