Impresa Chievo a Napoli, brutto stop Ancelotti

Impresa Chievo a Napoli, brutto stop Ancelotti
Carlo Ancelotti (foto sscnapoli)
25 novembre 2018

La bestia nera del Napoli colpisce ancora. Il pareggio finale (0-0) rallenta il Napoli nell’inseguimento alla Juventus e premia gli sforzi di un Chievo rinato a nuova vita dopo l’arrivo di Di Carlo a sostituire l’ex ct Ventura. E in effetti nella mancata vittoria degli azzurri c’e’ tanto demerito dei giocatori di Ancelotti, ma anche tanto merito dei veneti che appaiono completamente trasformati rispetto alla squadra priva di idee e di organizzazione che si era vista fino ad ora in campionato.

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Il Napoli ha evidenti difficolta’ a organizzare la manovra d’attacco, sia per la robustezza fisica della retroguardia del Chievo, sia per la pioggia battente che condiziona in qualche modo le giocate dei piu’ tecnici tra i calciatori azzurri, ma anche per un atteggiamento caratterizzato da troppa superficialita’ e approssimazione. Di fronte i partenopei si trovano una squadra ordinata e tignosa in cui tutti si danno una mano, con la difesa che riceve un consistente aiuto dei tre centrocampisti, in particolare da Hetemaj e destra e Obi a sinistra, i quali contribuiscono a fare densita’ ai limiti della propria area di rigore quando il Napoli attacca e a chiudere costantemente le linee di passaggio agli azzurri.

Durante tutta la partita i padroni di casa riescono a produrre soltanto tre nitide occasioni da gol, nel primo tempo con Callejon e nella ripresa con Insigne e Koulibaly, le cui conclusioni finiscono sul palo della porta di Sorrentino. Nella prima frazione di gioco Cellejon conclude con un tiro in diagonale a mezza altezza, deviato da Sorrentino in calcio d’angolo, un’azione che nasce da una velocissima ripartenza su calcio d’angolo battuto dal Chievo. I partenopei hanno anche difficolta’ ad aggirare lo schieramento difensivo degli avversari. Malcuit si propone qualche volta fin sulla linea di fondo, ma dalla parte opposta Hysaj e’ invece bloccato dalla presenza di Ounas che non da’ una consistente mano al centrocampo e che d’altro canto non riesce a incidere neppure quando si propone come attaccante aggiunto.

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Nella formazione scelta da Ancelotti e’ proprio il franco algerino a risultare il peggiore. Relegato sulla fascia sinistra del campo, Ounas non incide mai e solo quando nell’ultimo quarto d’ora e’ in campo anche Mario Rui, che sostituisce Hysaj, si rivedono gli automatismi giusti, con Insigne che trova maggiori spazi e si rende piu’ pericoloso. L’inerzia della partita, pero’, non cambia neppure a seguito delle sostituzioni. Il Chievo nella fase finale accentua ancor di piu’ la propria vocazione difensiva, fino a trasformare la propria area di rigore in un bunker. Il Napoli non ha la lucidita’ giusta per concretizzare la superiorita’ territoriale e cosi’ la partita finisce 0-0. Una battuta d’arresto grave per il Napoli e una salutare boccata d’ossigeno per il Chievo di Mimmo Di Carlo che vuole credere nella salvezza.

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