Inchiesta Bcc, legame clientelare tra politica e banca

16 febbraio 2018

“La sussistenza di un forte legame di compenetrazione di tipo clientelare fra il mondo politico locale e la banca a struttura cooperativistica di maggiore diffusione regionale”. E’ questo il giudizio di contesto dato dal gup Davide Paladino nelle motivazioni della sentenza, depositata il 7 febbraio, di condanna a 3 anni di reclusione dell’ex assessore regionale al bilancio, Ego Perron, per induzione indebita a dare o promettere utilita’ (pm Luca Ceccanti). Assieme a Perron, il 10 novembre scorso, per lo stesso reato sono stati condannati a un anno l’ex presidente della Bcc valdostana Martino Cossard e Marco Linty, attuale presidente dell’istituto bancario. I banchieri sarebbero stati “indotti” alla stipulazione di un contratto di affitto di locali di proprieta’ di Perron (successivamente annullato per un vincolo d’uso dell’immobile) “in cambio del sostegno da parte dello stesso in occasione delle elezioni di rinnovo del Cda, della loro candidatura ai vertici della banca”, nella primavera del 2015. “In questo quadro – scrive il giudice – le elezioni per il rinnovo del cda della banca erano l’occasione per uno scontro per la conquista del controllo della banca stessa fra opposte fazioni in seno al partito politico dell’Union Valdotaine, che deteneva il potere all’interno degli organi politici regionali”. Secondo il gup “si opponevano infatti gli stessi Linty e Cossard e il consigliere Dino Vie’rin, all’epoca esponente della minoranza dell’Union Valdotaine che sfidava la leadership rollandiniana allora al potere e di cui Perron era esponente di spicco”.

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