Incidente braccianti, Conte a Foggia: combatteremo caporalato e sfruttamento

Incidente braccianti, Conte a Foggia: combatteremo caporalato e sfruttamento
7 agosto 2018

“Dietro queste morti non c’e’ dignita’, c’era un lavoro sfruttato: noi dobbiamo fare in modo che questo non accada”: il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in visita a Foggia all’indomani dell’incidente stradale costato la vita a 12 immigrati di ritorno dal loro lavoro nei campi, ha rilanciato l’impegno a combattere il caporalato e lo sfruttamento del lavoro.

“Siamo venuti qui per portare la nostra testimonianza, la vicinanza, consapevoli della gravita’ dei fatti che sono occorsi, gli incidenti di ieri e sabato (quando a morire in un altro scontro erano stati altri 4 immigrati, ndr) non possono essere considerati fatti occasionali”, ha continuato il premier dopo aver incontrato in prefettura una delegazione di braccianti e rappresentanze sindacali. “Lavoro e dignita’ – ha ricordato – sono due concetti che si distinguono ma costituiscono un binomio inscindibile perche’ non si puo’ pensare al lavoro senza che siano assicurate quelle condizioni che garantiscano la tutela della vita del lavoratore”.

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Nel pomeriggio, sempre in prefettura, si e’ svolto un comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini. “Usiamo le parole che bisogna usare: non e’ un problema di manodopera in nero, di caporalato, di furbizia. E’ un problema di mafia – ha premesso il ministro – a Foggia e in provincia di Foggia c’e’ una criminalita’ mafiosa che ho intenzione di inseguire via per via, paese per paese, con tutti i mezzi legalmente permessi. La lotta alla mafia, allo schiavismo e allo sfruttamento del lavoro nero e dell’immigrazione clandestina e’ una priorita’ mia, di questo governo”. Per Salvini, “l’obiettivo e’ svuotare progressivamente i ghetti, non e’ possibile che in una societa’ evoluta come la nostra si parli di ghetti che vivono al di fuori della legge”.

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Non solo: “Cercheremo di costringere alla legalita’ i trasporti. Sono stati sequestrati nell’ultimo periodo furgoncini con targhe bulgare e senza assicurazione. C’e’ anche una importazione di schiavi da Paesi comunitari, Romania e Bulgaria. Mi permettero’ oggi stesso di scrivere ai colleghi ministri degli Interni per chiedere attenzione e controllo”. Secondo quanto emerso oggi, la Procura di Foggia indaghera’ anche per una eventuale ipotesi di caporalato: si tratta innanzitutto di capire se i braccianti avessero un contratto di lavoro regolare. Per quel che riguarda il sinistro, pare quasi ormai certo che a provocarlo sia stato il conducente del furgoncino, su cui viaggiavano le vittime, che avrebbe invaso la corsia opposta dove procedeva il camion che trasportava farinacei.

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“Ne ho viste tante nella mia vita – ha ammesso il procuratore del capoluogo pugliese, Ludovico Vaccaro – ho visto morti ammazzati, sparati, pero’ vedere tutti quei corpi, 12 persone piu’ due feriti, all’interno di questo furgone stipati, con mani e braccia spezzate, mi ha sconvolto. Alcuni erano molto giovani, sembrava una scena da girone infernale dantesco”. Drammatico anche il racconto di Rocco Abate, il 56enne conducente del tir: “Ho fatto il possibile per evitarli ma loro venivano dal mio lato della corsia gia’ da 500 metri. Ho lampeggiato, ho suonato, pero’ l’impatto e’ stato terribile. Non penso ad altro”.

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Di “morti di caporalato” ha parlato L’Osservatore Romano nel suo articolo sulla tragedia mentre secondo il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, “occorre fare giustizia, gli esseri umani non possono vivere come topi, e io ho visto anche nelle immagini in televisione dove mangiano, dove dormono queste persone”. Domani mattina dalle 8 partira’ dalla zona dell’ex Gran Ghetto una manifestazione di braccianti agricoli stranieri che giungera’ fino alla prefettura di Foggia. Nel pomeriggio, invece, si svolgera’ sempre a Foggia una manifestazione indetta da Cgil, Cisl e Uil.

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