“Insieme”, oggi a Roma piazza arancio-rossa di Pisapia e Mdp

“Insieme”, oggi a Roma piazza arancio-rossa di Pisapia e Mdp
1 luglio 2017

Simboli del passato e del presente, politici di tutti gli schieramenti della sinistra, rappresentanti delle associazioni e della società civile. Giuliano Pisapia e Mdp aprono oggi, a Roma, alle 16.30, il nuovo percorso del soggetto pensato per aggregare la sinistra italiana. Con un titolo dell’evento, “Insieme”, nel segno dell’unità del centrosinistra, che potrebbe diventare anche il nome della nuova formazione. Il primo simbolo è proprio nel luogo scelto per la manifestazione: Santi Apostoli, la piazza storica dell’Ulivo. La colonna sonora, poi, sarà “E io ci sto” di Rino Gaetano. Dello stesso cantautore i Ds scelsero “Il cielo è sempre più blu” per il loro ultimo congresso. Ma Pisapia e Mdp non guardano solo al passato. Slogan della giornata sarà infatti “Nessuno escluso”, che vuol riecheggiare un po’ il “For the many, not the few” di Jeremy Corbyn, l’anziano leader laburista che, conquistando il voto dei giovani, è stato l’artefice della sfiorata rimonta nei confronti di Theresa May. Sul palco, che avrà una pedana che si “allungherà” verso il pubblico a significare la vicinanza alla gente, con la conduzione di Gad Lerner, saliranno, tra gli altri, il costituzionalista Valerio Onida; Stefania Catallo del centro anti violenza di Tor Bella Monaca; il sindaco di Latina Damiano Coletta; quello di Palermo Leoluca Orlando; la presidente dell’Arci Francesca Chiavacci. L’attore Claudio Amendola manderà un videomessaggio. Prima della chiusura affidata a Pisapia parlerà l’ex segretario Pd Pierluigi Bersani.

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Molte, e variegate, le presenze nella piazza “arancio-rossa”. Naturalmente ci saranno i vertici di Mdp: oltre a Bersani anche Massimo D’Alema, Roberto Speranza, Enrico Rossi. Ma in piazza Santi Apostoli non mancheranno anche la presidente della Camera Laura Boldrini; rappresentanti del mondo dell’associazionismo; una delegazione di Sinistra italiana composta da Loredana De Petris, Giulio Marcon, Stefano Fassina, Laura Lauri; Pippo Civati; Bruno Tabacci; Vincenzo Vita. Non ci saranno invece, a sorpresa, i promotori della manifestazione del Brancaccio Anna Falcone e Tomaso Montanari, a cui non è stato consentito di intervenire dal palco. E poi in piazza Santi Apostoli anche pezzi importanti del Pd, proprio nel giorno in cui il segretario Matteo Renzi parlerà ai rappresentanti dei circoli riuniti a Milano. A suscitare polemiche in casa Dem, nei giorni scorsi, era stata l’annunciata presenza del ministro della Giustizia e sfidante sconfitto al Congresso Dem Andrea Orlando. Orlando parteciperà, ha ribadito oggi, perché “un Pd indipendente dalle altre forze di sinistra, come sembra volere Renzi, non può stare in piedi”. Ma in piazza ci saranno anche Gianni Cuperlo, il governatore del Lazio Nicola Zingaretti, Antonio Bassolino, Luigi Manconi, Sergio Lo Giudice, Cesare Damiano, il lettiano Marco Meloni e il prodiano Franco Monaco.

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Proprio Romano Prodi, che non parteciperà all’iniziativa, sarà però una presenza “ingombrante” in piazza. Il Professore oggi sarà alla commemorazione di Helmut Kohl, ma non è escluso che possa mandare un messaggio. Pisapia ci spera perché nascere con un augurio, se non con l’imprimatur, del fondatore dell’Ulivo darebbe maggior forza al movimento. Certo è che quella di Prodi non può essere una adesione, ma al più un segno di “attenzione”. Sandra Zampa, storica portavoce dell’ex premier, oggi deputata Dem, non sarà a Santi Apostoli, né all’incontro dei Circoli, per motivi privati. Ma, spiega, “seguirò con attenzione questo importante appuntamento, così come seguo con attenzione tutto quello che si muove nel campo di centrosinistra e chi lavora a costruire un progetto per il governo del Paese. Mi auguro che anche Pisapia, che so guidato da questi sentimenti, riesca a portare i suoi interlocutori su questo obiettivo, convincendo e contrastando quanti nel suo campo lavorano per approfondire le divisioni”. Un auspicio che però si scontra con una piazza che, domani, marcherà la distanza e la differenza dal Pd di Matteo Renzi. E che potrà dare nuovo vigore a chi, tra i Dem, contesta la sua leadership.

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