InSight sbarca su Marte grazie alla tecnologia italiana

26 novembre 2018

La sonda InSight della Nasa è atterrata su Marte dopo avere completato la sua pericolosa discesa verso la superficie del Pianeta Rosso. La sua missione sarà quella di studiare i terremoti su Marte.  La sonda spaziale da 993 milioni di dollari, partita il 5 maggio 2018, per scoprire aspetti del pianeta rosso ancora misteriosi, contiene un sismometro proveniente dall’agenzia spaziale francese, il CNES, e mira a rivelare come i pianeti rocciosi come la Terra e Marte si siano formati miliardi di anni fa.

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Una missione che parla anche italiano; a guidare la sonda per 150 milioni di km nello Spazio, infatti, è stato lo strumento Star Tracker, una bussola stellare prodotta da Leonardo a Campi Bisenzio (Fi). Star Tracker, lo vedete in queste immagini, è un sensore d’assetto programmato per stabilire la rotta calcolando 10 volte al secondo l’orientamento della sonda grazie al confronto dell’immagine della volta celeste con una mappa di circa 3mila stelle memorizzata al suo interno. Dopo i 7 minuti di terrore del suo tuffo nell’atmosfera marziana a 19mila km all’ora per le complesse operazioni di “ammartaggio”, una volta al suolo InSight (acronimo di “Interior Exploration using Seismic Invstigations, Geodesy and Heat Transport”) inizierà a studiare la struttura geologica del pianeta.

Lo farà soprattutto grazie alla sonda Hp3 che verrà spinta fino a 5 metri di profondità per misurare la temperatura interna di Marte e capire come si sia formato il pianeta e quali siano stati i suoi passi evolutivi. Il sottosuolo di Marte, infatti, è una specie di santo Graal cosmico per raccogliere informazioni su possibili forme di vita del pianeta, passate o presenti. Non a caso è l’obiettivo anche della missione Esa “Exomars 2020” che, per la prima volta, grazie a una trivella anch’essa fabbricata in Italia da Leonardo, raccoglierà campioni di terreno marziano fino a 2 metri di propfondità. Marco Molina, responsabile ricerca e sviluppo Spazio di Leonardo.

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“Siamo impazienti di tornare su Marte – ha spiegato – rappresenta un’icona, un obiettivo. Parliamo di marziani quando vogliamo prendere in giro delle persone e invece questa volta vogtliamo andare a vedere se effettivamente i marziani sono esistiti. Se mai sono esistiti oppure se esistono possono trovarsi solamente nelle profondità del pianeta perché uno strato di roccia li può proteggere sia da radiazioni ionizzanti sia da quelle ultraviolette che bombardano la superficie del pianeta”. Tra gli altri strumenti di InSight, inoltre, ce n’è un altro Made in Italy: si tratta di Larri, un microriflettore di ultima generazione sviluppato dall Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) con il supporto dell Agenzia Spaziale Italiana (Asi) che fornirà la posizione accurata del lander durante l’esplorazione del pianeta. Un suo gemello sarà anche sul rover di Exomars2020.

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