Interscambio con Russia: crollo Italia, Usa, Cina. Ma non Francia

Interscambio con Russia: crollo Italia, Usa, Cina. Ma non Francia
3 giugno 2016

di Cristina Giuliano

Nel primo trimestre 2016 crolla l’interscambio russo con le principali economie mondiali, una serie di segni meno a confronto con l’omologo periodo 2015, con una sola eccezione: la Francia. Parigi, un po’ misteriosamente, è infatti l’unica capitale europea e mondiale a guadagnare con Mosca: +5,7% è il bilancio commerciale franco-russo, con 1,43 miliardi di euro di merce esportata in Russia e 1,04 miliardi di euro di export russo. Strano non solo alla luce della tendenza più generale e alla luce del regime di sanzioni, ma soprattutto perché Mosca in questo primo trimestre dell’anno ha significativamente ridotto il suo export di energia nel mondo e in Unione Europea: rispettivamente -42% e -47%, secondo i dati Rosstat elaborati da Ice Mosca. In base a quanto apprende askanews, tra le voci delle merci vendute dalla Francia alla Russia c’è un 25% “non rivelato” e un saldo a favore dei francesi, che negli anni passati, proprio a causa del regime sanzionatorio e della crisi ucraina, avevano dovuto recedere da contratti milionari, a partire dalla vendita delle navi da guerra Mistral.

Peraltro le 2 portaelicotteri, costruite in base alla commessa russa – poi accantonata a causa delle sanzioni – sono state poi vendute all’Egitto con il sostegno finanziario saudita e dovrebbero arrivare giovedì. La seconda nave sarà consegnato al Cairo settembre. Per il resto del mondo è in calo. Non solo per l’Italia l’interscambio con Mosca, è crollato del 51% (la parte italiana scende del 16%, quella russa del 61%). Ma anche con Germania -23%, Cina -10,4%, Paesi bassi -36,7%, Giappone -38%, Usa -21%, Turchia -46%. La bilancia commerciale della Federazione è comunque in positivo: l’import globale è pari a 32,4 miliardi di euro e l’export è di 55,5 miliardi. Cala comunque la vendita di energia russa un po’ ovunque, dato che incide molto sugli interscambi: -42% nel mondo, -42% verso l’Ue, – 40% verso i Paesi Bassi, -20% verso la Cina.

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A pesare sui dati delle esportazioni in Italia è soprattutto la contrazione dei combustibili, oli e derivati crollata del 76%, dei metalli -57% e dei prodotti chimici inorganici -99%, mentre aumentano le esportazioni nel nostro Paese di perle e pietre preziose +50% e pellami +76%. Tuttavia dal prossimo appuntamento al Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (16-18 giugno) ci si attende un significativo e più generale rilancio di tutti i settori, nelle relazioni commerciali bilaterali italo-russe. Sarà soprattutto la presenza al Forum di Matteo Renzi a dare il segnale, in una giornata molto intensa. In particolare il premier nella mattina del 17 giugno aprirà una tavola rotonda con i rappresentanti delle principali aziende italiane e russe: Rosneft, Intesa Sanpaolo, Finmeccanica, Pirelli, Rostech; Fondazione Russa di Investimenti diretti, Sace, VTB, Gazprom, ENI, Novatek, Enel, Unione degli industriali e imprenditori russi, Barilla e Federalimentare. In giornata il presidente del Consiglio incontrerà inoltre il leader del Cremlino Vladimir Putin e sempre nell’ambito del Forum si terrà l’esposizione “L`Italia in Russia”, dedicata al nostro Paese che è ospite d`onore ed è l’unico in 20 anni di storia della Davos russa ad avere un padiglione completamente dedicato. E tra gli obiettivi, c’è anche riportare in positivo i dati sopra elencati.

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