Irregolarità negli esami di Suarez, indagata rettrice università. Intercettazione: “Ma te pare che lo bocciamo! Per dirtela tutta…”

Irregolarità negli esami di Suarez, indagata rettrice università. Intercettazione: “Ma te pare che lo bocciamo! Per dirtela tutta…”
22 settembre 2020

La cittadinanza italiana di Luis Suarez è stata ottenuta con una truffa. Lo ha accertato un’inchiesta della Gdf e della Procura di Perugia, con i militari che stanno acquisendo documentazione nell’università del capoluogo umbro e notificando una serie di avvisi di garanzia. Secondo le indagini gli argomenti della prova d’italiano sostenuta dall’attaccante del Barcellona e dalla nazionale uruguaiana sarebbero stati concordati prima e i punteggi assegnati prima ancora della svolgimento della prova.  Tra gli indagati, Giuliana Grego Bolli, rettrice dell’università per stranieri di Perugia. La professoressa è indagata per rivelazione del segreto e falso ideologico. Secondo il decreto di perquisizione eseguito oggi dai militari della Guardia di finanza è coinvolto nella vicenda anche il professor Lorenzo Rocca, esaminatore del centravanti; e altri amministrativi dell’ateneo: Simone Olivieri, Stefania Spina, Cinzia Camagna. Gli inquirenti sottolineano che l’indagine è stata avviata nel febbraio scorso e che allo stato non vede chiamate in causa altre persone oltre a quelle già emerse.

L’università, dal canto suo, fa sapere che “in relazione agli accertamenti in corso, l’Università per gli stranieri di Perugia ribadisce la correttezza e la trasparenza delle procedure seguite per l’esame sostenuto dal calciatore Luis Suarez e confida che ciò emergerà con chiarezza al termine delle verifiche in corso”. Nel primo capo d’imputazione del decreto di perquisizione, quello attinente la “rivelazione del segreto d’ufficio”, si legge che la rettrice Grego Bolli, il professor Rocca, e gli impiegati Olivieri e Spina, “in concorso tra loro rivelavano i contenuti della prova di esame orale del 17 settembre 2020, all’esito della quale veniva rilasciata, in favore di Luis AAlberto Diaz Suarez, l’attestazione della conoscenza della lingua italiana al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (Qcer) necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana (…), al fine di procurargli i vantaggi patrimoniali connessi all’accesso alla procedura per la concessione della cittadinanza comunitaria”.

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Simone Spina è direttore generale dell’università per stranieri di Perugia. Insieme con la Grego Bolli e gli altri è accusato di falso perché avrebbe “attestato falsamente di aver proceduto alla verifica della conoscenza della lingua italiana al livello B1 del Quadro comune europeo di riferimento per la conoscenza delle lingue (Qcer) in capo a Suarez, necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, quando la verifica di tale conoscenza era fittizia in quanto il contenuto specifico delle modalità e dei temi della prova era stato predeterminato e reso noto all’esaminando”. La fattispecie di falso è ipotizzata a carico della rettrice Grego Bolli e del direttore generale Olivieri perché – sempre secondo il decreto di perquisizione – “attestavano falsamente, negli atti amministrativi relativi al procedimento per la istituzione di una sessione straordinaria da tenersi il 17 settembre 2020 per l’esame finalizzato al conseguimento dell’attestato di conoscenza della lingua italiana, necessario per il conseguimento della cittadinanza italiana, che la istituzione di detta sessione – si spiega del provvedimento giudiziario – era motivata da esigenze logistiche (legate all’occupazione di aule) e di sicurezza, quando invece la sessione straordinaria di che trattasi veniva istituita ad hoc unicamente per consentire il rilascio di una falsa attestazione di conoscenza della lingua italiana al livello B1 al calciatore Luis Alberto Suarez Diaz”.

PUBBLICO MINISTERO

“Sono state occasionalmente captate conversazioni dalle quali sono emerse condotte univocamente orientate alla produzione di atti ideologicamente falsi relativi dell’esame del calciatore Suarez per il rilascio della certificazione di conoscenza della lingua italiana non inferiore al livello B1, necessario per il conseguimento, da parte dello stesso calciatore, della cittadinanza italiana”. In particolare – si aggiunge – “sono emerse interlocuzioni tra gli odierni indagati volti a far svolgere al nominato calciatore un esame ‘farsa’ presso l’università per stranieri di Perugia al fine del conseguimento della menzionata certificazione. Ciò mediante la costituzione di una seduta di esame ad hoc e, soprattutto, attraverso la previa consegna dell’interessato dei contenuti della prova sui quali è stato poi esaminato, in modo tale da blindare l’esito favorevole. Appaiono eloquenti, in tal senso, due conversazione della professore Spina (ovvero proprio la docente del breve corso on-line di italiano somministrato a Suarez”.

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INTERCETTAZIONI

Stefania Spina è la funzionaria che è stata incaricata di preparare il candidato Suarez per svolgere l’esame. In una conversazione intercettata il 12 settembre scorso spiega ad un suo interlocutore: “Ma te pare che lo bocciamo! Per dirtela tutta, oggi ho chiamato Lorenzo Rocca che gli ha fatto la simulazione dell’esame e abbiamo praticamente concordato quello che gli farà l’esame! Quindi… Mi ha detto, guarda fagli scegliere queste due immagini…”. Ad un altro interlocutore sempre la Spina spiega: “Oggi ho l’ultima lezione e me la devo preparare perché non spiccia una parola”. E quindi rispondendo ad una domanda chiarsce: “Non dovrebbe, deve, passerà, perché con 10 milioni di euiro a stagine di stipendio non glieli puoi far saltare perché non ha il B1”. Perché il problema, la questione, è sempre “il B1, il B1, la cittadinanza”.

LA GUARDIA DI FINANZA

Selvaggio Sarri, colonnello della Guardia di Finanza di Perugia al comando dell`indagine che ha portato alla luce le irregolarità in occasione dell’esame di italiano sostenuto da Luis Suarez, ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it ulteriori dettagli dell`attività investigativa. “Abbiamo intercettato delle conversazioni che riguardavano lo svolgimento dell’esame, la fase propedeutica e quindi la richiesta della Juventus di far svolgere l’esame affinché Suarez potesse completare l’iter per diventare cittadino italiano e quindi comunitario, avendo lui la moglie di origine italiana – ha spiegato il colonnello Sarri a Fanpage.it – Però si sono accorti che Suarez a malapena comprendeva l’italiano e non lo parlava per niente. Quindi hanno fatto un corso ad hoc, incentrato sulle domande che gli avrebbero fatto, e gli hanno fatto imparare a memoria delle risposte in modo tale che durante l’esame riuscisse a dire qualcosa, stando attenti a non uscire dai binari con altre domande”. Inoltre – ha detot ancora Sarri – “avevano, preventivamente, già stabilito già la votazione da attribuirgli: il livello B1, quello necessario introdotto da Salvini nei Decreti Sicurezza per richiedere la cittadinanza italiana. Il certificato, il verbale, era già tutto predisposto”. Il giorno dell’esame, ha evidenziato l’ufficiale “i vertici si preoccupavano di far uscire Suarez da vie secondarie per evitare che venisse intervistato dai giornalisti e tutti si accorgessero che non sapeva parlare italiano”. Poi, rispetto al possibile coinvolgimento della Juventus, ha spiegato: “Non abbiamo evidenze particolari”.

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