Italiani meteo maniaci, come evitare le previsioni bufala

4 maggio 2019

Prima di partire per il week end o per le vacanze gli italiani si affidano sempre di più alle previsioni del tempo. Quasi tre su quattro (il 72 per cento) le considerano molto affidabili. La maggioranza consulta app e siti specializzati almeno due volte a settimana. Ma spesso si affidano a siti allarmistici, quando non veri e propri fabbricatori di fake news, e quasi 4 su dieci finiscono per disdire o rinunciare alla vacanza. Se ne è parlato al convegno “Vacanze sicure, tra previsioni meteo e cambiamenti climatici” che si è svolto sull’isola d’Elba, dove operatori turistici, giornalisti e meteorologi si sono confrontati per cercare soluzioni a quella che è stata definita “una giungla senza regole” che provoca danni per centinaia di milioni di euro.

Ma come scegliere tra i numerosi siti e app specializzate quelli che forniscono previsioni scientificamente corrette? Ne parla Luigi Latini, amministratore delegato di Meteo Expert: “Per evitare le meteo bufale bisogna evitare tutti i siti che danno previsioni al di sopra dei sette-dieci giorni perché le previsioni affidabili sono a tre o cinque giorni. Poi diffidate dei siti che usano dei termini allarmistici o termini che servono solo per mettere paura o per creare del panico. Chi dà le previsioni in maniera corretta usa dei termini normali e fa delle previsioni normali”. Che cosa fare contro i siti che si improvvisano nel fiorente business del meteo più per attirare clic che per diffondere previsioni corrette? “Ci vuole assolutamente – ha replicato Latini – una legge, una regola, una norma che trasformi questo settore della meteorologia, che in questo momento è una giungla senza regole, in un settore che deve seguire delle norme ben precise. Ci appelliamo alla politica che faccia qualcosa, che dia una legge a un settore così importante”.

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Fare previsioni oltre i cinque giorni è quindi – secondo i meteorologi – come lanciare una monetina. E chi lo fa addirittura per la stagione successiva, dicono, è mentire sapendo di mentire. Contro lo spauracchio meteo, ecco come gli albergatori dell’Elba hanno affrontato il problema. Lo spiega Claudio Della Lucia, responsabile promozione turistica dell’isola: “Alcuni operatori elbani hanno capito che questa cosa esiste ed è un problema che porta dei grossi danni al turismo. E quindi hanno risposto con un’iniziativa che è “Elba no rain”, in pratica nel caso piovesse più di due ore in una giornata primaverile quella notte verrà lasciata gratuita all’ospite”.

Resta il problema di come regolamentare il settore in modo che i cittadini possano ricevere previsioni scientificamente fondate, chiare, non allarmistiche e in grado di essere interpretate correttamente: “Noi siamo disponibili – ha proseguito – visto che per una legge di iniziativa popolare bastano cinquantamila firme, a raccogliere sull’Elba nella prossima stagione le firme se qualcuno scrive il testo di questa legge”. Ma qual è il danno per l’economia del turismo per le previsioni sbagliate? Massimo De Ferrari, presidente dell’Associazione albergatori isola d’Elba: “A livello italiano per ogni previsione al giorno sbagliate un milione e trecentomila turisti non vanno in vacanza. Stimando cento euro di possibile spesa giornaliera si traduce in 130 milioni di euro di mancato incasso. Siccome il turismo porta un indotto di cinque volte, si può calcolare qual è il danno per ogni previsione sbagliata al giorno”.

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