Italicum, i bersaniani scettici sulla commissione. E rilanciano: “Serve ddl a firma Boschi”

Italicum, i bersaniani scettici sulla commissione. E rilanciano: “Serve ddl a firma Boschi”
22 ottobre 2016

“Di un documento non sappiamo che farcene. Serve un disegno di legge depositato a firma Boschi”. Le parole di un esponente della minoranza del Partito Democratico la dicono lunga sullo scetticismo che serpeggia tra le fila bersaniane circa il lavoro della commissione Pd incaricata di cambiare l’Italicum. Non che i bersaniani vogliano disconoscere lo sforzo di Gianni Cuperlo, che rappresenta la minoranza del partito – e quindi anche l’ala piu’ vicina all’ex segretario – in seno alla commissione. Anzi, tutti sono concordi nel ritenere lo sforzo di Cuperlo “apprezzabile”. Ma, viene aggiunto, difficilmente portera’ a un risultato. Anche perche’, e’ la tesi, se non dovesse arrivare un documento politicamente concreto entro la prossima settimana, difficilmente Gianni Cuperlo andra’ avanti nel suo sforzo di mediazione. “Siamo al puro intrattenimento: la maggioranza del partito vuole solo prendere tempo per evitare di arrivare al referendum con un partito completamente spaccato. La partita e’ gia’ chiusa”, spiegano ancora. D’altra parte, viene fatto notare, “quando Renzi ha voluto imprimere una accelerazione all’Italicum, ha messo il carico da novanta sul tavolo, con la fiducia e la sostituzione dei componenti Pd nelle commissioni. Oggi, invece, istituisce una commissione, una istruttoria molto blanda”. Ma allora perche’ la commissione? Per la minoranza dem, si tratta del tentativo di Renzi di presentarsi alla manifestazione del 29 ottobre a Roma potendo dire che il partito e’ compatto. “Contano sul fatto che Gianni (Cuperlo, ndr.) a loro dire, sarebbe piu’ malleabile. Cosa che a noi non risulta affatto”, e’ la spiegazione.

L’esponente di riferimento di Sinistra Dem, d’altra parte, e’ stato chiaro durante la prima riunione della commissione. Il Pd deve indicare con chiarezza “i principi e il percorso” di una nuova legge elettorale e lo deve fare in tempi brevi. Se cosi’ non fosse, si arriverebbe a una “lacerazione piu’ profonda” del campo del centrosinistra. I principi che Cuperlo – e con lui tutta la minoranza Pd – chiede di inserire nel documento sono “l’equilibrio necessario tra rappresentanza e governabilita’ e alla scelta dei collegi uninominali per recuperare un legame di conoscenza e fiducia tra elettori ed eletti”. Sara’ giudicato ‘potabile’ un testo che “comprenda questi tre punti e il dettaglio tecnico di come saranno formulati in legge elettorale”. Certo, viene spiegato da fonti di Sinistra Dem, non si tratta di principi rigidi anche perche’ “un accordo prevede un compromesso”. Ma il compromesso potra’ riguardare, appunto, il dettaglio tecnico, gli strumenti per fare in modo che questi principi siano rispettati. Da parte renziana viene ribadita la “volonta’ di fare presto” anche se sulla possibilita’ che si possa chiudere, come chiede Cuperlo, entro la prossima settimana nessuno si sente di sbilanciarsi: “Bisogna vedere quali sono gli impegni parlamentari”. Sul fatto che Cuperlo possa partecipare alla manifestazione del fronte del Si’ al referendum, sabato 29 ottobre a Piazza del Popolo, nessuno si sente di scommettere: “E’ prematuro discutere di questo, c’e’ ancora tanto lavoro da fare. Vediamo come va”.

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