Kenya al voto con fiato sospeso, governo rassicura oltre 19 milioni di elettori

8 agosto 2017

Circa 19,6 milioni di elettori saranno chiamati oggi nei 41.000 seggi presenti nel Paese per eleggere il presidente, i governatori delle 47 Conte e e rinnovare il Parlamento. Seggi  aperti dalle 5 alle 16 italiane. Alla vigilia del voto, il ministro dell’Interno del Kenya ha cercato di rassicurare gli elettori, invitandoli a recarsi alle urne senza il timore che possano esserci brogli e che possano ripetersi le violenze seguite alle elezioni del 2007, che fecero più di 1.100 morti. “Il Kenya è sicuro”, ha detto Fred Matiangi, precisando che sono oltre 150.000 i poliziotti dispiegati nel Paese per garantire l’ordine e il regolare svolgimento delle operazioni di voto. “Abbiamo addestrato i nostri agenti a proteggere le proprietà e a salvaguardare la vita umana”, ha detto oggi il ministro, citato dai media locali. Per la seconda volta nella sua storia, il Paese ricorrerà al voto elettronico e per molti osservatori la credibilità del voto dipenderà dall’affidabilità del sistema: gli elettori saranno identificati attraverso dati biometrici (impronte digitali) e i risultati dei seggi saranno trasmessi per via elettronica alla commissione elettorale. Nel 2013, parte del sistema elettronico non funzionò, alimentando i sospetti di frode dopo l’annuncio della vittoria al primo turno di Uhuru Kenyatta, figlio del padre dell’indipendenza Jomo Kenyatta. Per evitare il secondo turno, un candidato deve ottenere oltre il 50% dei voti complessivi e il 25% dei voti in almeno 24 province.

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A 72 anni, Raila Odinga, leader della National Super Coalition (NASA), coalizione che riunisce cinque partiti dell’opposizione, si presenta per la quarta volta alla presidenza, sfidando come già nel 2013 Kenyatta. Odinga sostiene che le elezioni del 2007 e del 2013 vennero truccate, negandogli la vittoria, e che Kenyatta è intenzionato a truccare anche il voto dell’8 agosto. Per questo motivo l’opposizione ha lanciato quest’anno una campagna per “proteggere il nostro voto”: a gennaio ha ottenuto la sostituzione della Commissione elettorale, ritenuta di parte, e di recente ha denunciato frodi nell’organizzazione elettorale, in particolare con il voto di elettori deceduti. Il ritrovamento, la scorsa settimana, del corpo senza vita, con evidenti segni di tortura, del responsabile informatico della Commissione elettorale, addetto alla compilazione nazionale e alla verifica finale dello spoglio dei voti, ha alimentato il sospetto di brogli e di possibili violenze. I supermercati sono così stati presi di assalto per fare scorte di cibo e altri beni essenziali e lunghe file si sono formate negli ultimi giorni alle stazioni degli autobus che collegano le città alla campagna. Se è vero che molti sono tornati nei paesi di origine per votare, è anche vero che in tanti hanno fatto la stessa scelta per motivi di sicurezza: in Kenya, infatti, il voto è tradizionalmente espressione dell’appartenenza etnica, fattore che garantisce sicurezza fisica, economica e politica. E proprio per tale motivo, secondo gli analisti, le presidenziali saranno vinte dal candidato che riuscirà a mobilitare più sostenitori, sotto il controllo delle missioni di osservatori inviate nel Paese da Unione europea, Unione africana e Centro Carter.

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