A Kirkuk torna il cinema, in un piccolo seminterrato

3 agosto 2018

Dai musical in bianco e nero ai film d’azione. Abdel Qader al-Ayoubi proietta un po’ di tutto nel suo seminterrato di Kirkuk, in Iraq, pieno di oggetti sul cinema. Qualche sedia, un piccolo schermo, vecchie locandine, proiettori. Abdel ci ha messo anni a collezionare pellicole da 8, 16 e 35mm, materiali rari, anche di seconda mano, alcuni pagati un prezzo esorbitante.

A Kirkuk negli anni ’70 c’erano cinque cinema. Poi sono iniziati decenni di conflitti; solo lo scorso dicembre Baghdad ha dichiarato la vittoria contro lo Stato islamico dopo tre anni. Ma se le violenze nel Paese sono diminuite, la vita culturale stenta a riprendere. I cinema sono solo nei grandi mall di Baghdad e Bassora e a Kirkuk quelli chiusi, principalmente per motivi di sicurezza, non hanno mai riaperto. La gente guarda i film in dvd o su internet.

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E nel suo piccolo Abdel fa la sua parte: “La scomparsa dei cinema ci ha spinto a trovare delle alternative creative – racconta – insieme ad amici e colleghi io ne ho trovata una”. “Ho trasformato il mio seminterrato in una sala cinematografica, ho un vasto archivio di vecchi film e ne ho molti rari e alcuni costosi”. Lui, 59 anni, è un amante in particolare dei musical e dei film d’amore, ma nel suo piccolo cinema casalingo spazia tra tutti i generi e non mancano i nostri “spaghetti western”, come si nota dai poster alle pareti.

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