Kourou, i poveri “senza luce” della Space economy: qui lo Spazio non aiuta

4 aprile 2017

Benvenuti a Kourou, recita il cartello-arcobaleno, davanti al quale s’innalza la sagoma di un razzo Ariane in partenza per lo Spazio. Siamo in Guyana francese, enclave europea in Centro America. Qui, a ridosso della foresta amazzonica, a 500 km dalla linea dell’equatore (condizione ideale per i lanci spaziali) si trova la Cape Canaveral dell’Esa, lo spazioporto da dove partono i razzi Vega, Sojuz e Ariane per mettere in orbita i satelliti europei. Se però all’interno del perimetro della base di lancio si concentra la più alta tecnologia aerospaziale europea, nei dintorni dello spazioporto la situazione cambia, e di molto. Desolazione e povertà fanno da padroni, soprattutto nei sobborghi della città, dove i 250mila abitanti si lamentano delle scarse ricadute economiche della Space economy per la popolazione locale.

“Guardate, sono anni ormai che viviamo in questo villaggio e pensate… siamo senza luce – dice questo giovane – non è per nulla normale che in un posto da dove quasi ogni mese partono i razzi per lo Spazio non ci sia luce nella maggior parte dei quartieri”. “È duro trovare lavoro o anche solo uno stage – aggiunge questa ragazza – secondo me si investe tanto denaro per i razzi che partono da qui ma molto poco per chi qui, invece, ci vive e questo non è positivo per gli abitanti di Kourou”. Il movimento di protesta, guidato da un gruppo pacifico di 500 incappucciati che si fa chiamare “i 500 fratelli per la legalità”, ha lanciato un ultimatum alle autorità di Caienna, minacciando un indurimento della mobilitazione se le proprie istanze non verranno accolte e ha chiesto stanziamenti supplementari per almeno 2 miliardi e mezzo di euro, bocciando il piano di accordo con il governo che ne prevede circa le metà. Il primo ministro francese, Bernard Cazeneuve, dal canto suo, ha chiesto un dialogo per risolvere la questione, ma senza promesse irrealistiche di miliardi di euro che poi lascino oneri e responsabilità ad altri governi e ha promesso, a breve, la visita di una delegazione ufficiale da Parigi.

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