La bicicletta come cura anti età. I consigli dell’esperto

La bicicletta come cura anti età. I consigli dell’esperto
23 maggio 2018

Pedalare può mettere un freno alla corsa degli anni, regalando agli over 75 un’età psicofisica non corrispondente a quella anagrafica. Ma quali sono le regole d’oro da tenere a mente per praticare al meglio questo sport anche negli anni d’argento? Per scoprirlo, Peranziani.it, il primo Senior Advisor per la terza età, ha chiesto a Giovanni Tredici, a lungo docente di Neuroanatomia all’Università di Milano Bicocca e Responsabile dell’Assistenza Medica del Giro d’Italia da oltre 33 edizioni, quali sono i vantaggi per la salute dei Senior ed i rischi da prevenire. “L’attenzione va posta soprattutto ai riflessi, che decadono col tempo, e all’equilibrio”, spiega l’esperto. “Per chi ha una discreta autosufficienza, la bici ha il merito di mantenere il trofismo muscolare e la tonicità fisica, contrastando efficacemente la sedentarietà tipica della terza età, che possiamo considerare una patologia per gli effettivi nocivi che produce”.

1) Attenzione alla sella: “Molti tengono la sella troppo bassa. Inoltre, i modelli da donna vanno bene, appunto, per le signore e per chi ha una mobilità articolare molto ridotta, altrimenti la versione con la canna è da preferire”, spiega Tredici. 2) Velocità sempre sotto controllo: “E’ necessario fare attenzione alla velocità. Bisogna sempre considerare che, anche se la forma fisica è ancora buona, i riflessi non sono comunque più quelli di un tempo. Andare in bici fa bene, andarci in situazioni protette è l’ideale: il consiglio è anche quello, se possibile, di trovare percorsi meno affollati e lontano dalle auto, in cui i rischi siano ridotti”, raccomanda l’esperto. 3) Mai senza casco: “Va sempre messo il casco. Ancora di più se un anziano porta il nipotino sul seggiolino: casco per il nonno e per il piccolo, mi raccomando!”, consiglia il Responsabile dell’Assistenza Medica del Giro d’Italia.

4) Sì a bici elettrica e pedalata assistita, ma senza esagerare: “La bici elettrica è una grande invenzione per tutti, in particolare per chi ha un’età che sconsiglia gli sforzi prolungati. La pedalata assistita ha però senso se la si usa quando occorre, soprattutto in salita, altrimenti non si fa più alcuna attività fisica. E a quel punto è meglio un motorino”, prosegue l’intervistato. 5) No alla bici se manca la giusta auto-consapevolezza: “Quando compaiono quei segnali di declino cognitivo per cui il soggetto decide di fare cose impensate, mai fatte prima, dimostrando di non avvertire il limite delle sue capacità. Non sono sfide, è mancanza di consapevolezza: i familiari devono allora coglierla e intervenire di conseguenza. Diverso è invece il caso dei lievi declini sensoriali: la sordità e la vista ridotta vanno tenuti d’occhio, senza però allarmismi e senza che debbano per forza togliere il piacere della pedalata all’anziano”, conclude Tredici.

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