La Brexit scuote la Gran Bretagna. La Banca d’Inghilterra lancia l’allarme: il rischio di non accordo è “fastidiosamente alto”

La Brexit scuote la Gran Bretagna. La Banca d’Inghilterra lancia l’allarme: il rischio di non accordo è “fastidiosamente alto”
3 agosto 2018

Il rischio che non si raggiunga un accordo sulla Brexit e’ “fastidiosamente alto” e “altamente non desiderabile”. Lo sostiene il governatore della Banca d’Inghilterra, Mark Carney, parlando con la Bbc. Il sistema bancario e’ comunque solido. “Ci siamo assicurati che le banche abbiano liquidita’ e che ci siano piani di emergenza, ha aggiunto il governatore. “Stiamo entrando in una fase cruciale dei negoziati sulla Brexit”, ha sottolineato Carney.

Intanto, Theresa May sbarca in Francia per cercare il sostegno di Emmanuel Macron sulla Brexit. L’incontro tra il presidente francese e la premier britannica e’ previsto per il tardo pomeriggio al Fort de Bregancon, la residenza estiva dei leader francesi in Costa Azzurra, dove Macron e la moglie Brigitte arriveranno oggi e resteranno per oltre due settimane di riposo. All’incontro bilaterale con Theresa May seguira’ una cena a cui si unira’ anche Brigitte Macron e il marito della premier britannica, Philip May.

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Dopo settimane di polemiche per il caso Benalla, i ministri francesi si sono ritrovati questa mattina per l’ultima riunione con Macron prima delle vacanze. Un modo di fare il bilancio di un anno di riforme. Mentre in molti tra l’Eliseo e il governo sperano che la pausa estiva possa contribuire a far dimenticare il caso dell’ex bodyguard e stretto collaboratore del presidente indagato per le violenze del primo maggio a Parigi.

Anche i britannici si mobilitano. I principali scienziati britannici, tra cui due vincitori del premio Nobel, hanno firmato l’appello lanciato dal quotidiano The Independent per un nuovo referendum sull’accordo finale sulla Brexit, aggiungendosi all’oltre mezzo milione di firme finora raccolte. Tra gli scienziati che hanno aderito alla campagna, riferisce lo stesso Independent, figurano Sir Paul Nurse, il genetista e premio Nobel; Sir Fraser Stoddart, chimico e anche lui vincitore del Nobel; l’astronomo reale Lord Martin Rees; la microbiologa Dame Anne Glover.

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“Sono molto preoccupata per cio’ che accadra’ alla ricerca – non solo la scienza ma la ricerca nel suo senso piu’ ampio – se partiamo con una Brexit caotica, con uno scenario senza accordo”, ha detto Glover, presidente della Royal Society di Edimburgo. Un nuovo referendum “e’ essenziale – ha scandito il Nobel Paul Nurse – sappiamo che c’era disinformazione e che la gente non capiva la complessita’ della questione. Il sostegno di importanti scienziati segue quello della British Medical Association, che rappresenta oltre 160.000 medici e della National Union of Students, che rappresenta 4,3 milioni di studenti in tutto il paese, che hanno entrambi aderito alla campagna.

Mentre la scienza e’ passata in secondo piano nel dibattito pubblico sulla Brexit, che si e’ concentrato su argomenti come l’economia e l’immigrazione, e’ uno dei settori che invece che risch

ia di perdere di piu’: un sondaggio condotto dalla Campagna per la Scienza e l’Ingegneria (CaSE) nel 2015 ha evidenziato che oltre il 90 per cento degli scienziati concorda che l’adesione all’UE e’ un importante vantaggio per la scienza e l’ingegneria britannica.

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