La Costituzione, il libro, nuova legge e ora anche l’agenzia di notizie: il fascismo

La Costituzione, il libro, nuova legge e ora anche l’agenzia di notizie: il fascismo
Il presidente della Camera, esponente LeU, Laura Boldrini
30 agosto 2017

La Costituzione, il libro, le querele, una nuova legge e ora anche l’agenzia di notizie. Il fascismo tiene banco. In questa calda estate, e non solo per le condizioni meteo, ma per le decine e decine di migliaia di ettari andati in fumo, lasciando ceneri in mezza Italia, c’è chi, come Enrico Rossi, si appresta a varare un “sistema di monitoraggio sul tema del fascismo e del razzismo”. La creatività del governatore della Toscana, la manifesta in queste ore, mentre lui stesso fa sapere che “è bruciato un pezzo della regione”. Una regione, quella della Toscana, dove da inizio anno si sono registrati 775 roghi e 1981 ettari andati in fumo. Ma Rossi va oltre, e annuncia due iniziative ‘antifasciste’. La prima. La Regione Toscana lancia un “sistema di monitoraggio sul tema del fascismo e del razzismo”. E, ricorda, che “veniamo da un’estate piena, anche in Toscana, di episodi di questo tipo. Non possiamo lasciar passare ciò che la Costituzione espressamente vieta, a cominciare dall’articolo 3 sull’eguaglianza dei diritti – aggiunge Rossi -. Tutta la nostra Costituzione si basa sul rovesciamento dei principi del fascismo”. Da qui la seconda iniziativa. La Regione Toscana “regalerà” una copia della Costituzione ai giovani toscani, al compito del sedicesimo anno di età.

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“Ma non basta darla – precisa – bisogna conoscerla”. In altri termini, secondo Rossi, “non si può scherzare su questi temi e ci vuole una reazione forte delle istituzioni”. “Dobbiamo contrastare questo indifferentismo che sta dilagando – puntella il governatore della Toscana -. Ci impegneremo ancora di più nella celebrazione delle stragi fasciste compiute tra il ’44 e il ’45 in Toscana e sono tantissime”. Insomma, in pieno agosto, Rossi mette il turbo: avanti tutta su l’antifascismo. Ma cosa farà questa agenzia notizie, ovviamente, finanziata con soldi pubblici. In pratica, ogni giorno passerà in rassegna siti e organi di informazione alla luce delle leggi Scelba del ’52 e Macino del’ 93. La legge Scelba, si ricorda, vieta ogni forma di apologia del fascismo. La legge Mancino, invece, punisce ogni manifestazione di odio di tipo etnico, razziale e religioso. Ma come è noto, in Italia, le leggi non sono mai troppe, non a caso è la nazione che produce più norme al mondo. Pletora infinita di provvedimenti che si sovrappongono nel tempo, complicano le interpretazioni, si contraddicono, in un intreccio inestricabile per chi deve interpretarle e applicarle. Ma il Parlamento continua a sfornarne di sempre più complesse e farraginose.

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E, per evitare di perdere il ‘record’, il deputato del Pd, Emanuele Fiano, nonostante ci siano almeno due leggi relative al fascismo, dall’inizio di questa calda estate, il capogruppo in Commissione Affari Costituzionali sta lavorando a un provvedimento che prende il suo nome, Legge Fiano, per l’appunto, e che è in discussione in Parlamento. La norma, fra l’altro, contiene un elenco di minuziose fattispecie e si presenta come una legge che istituzionalizza il reato di opinione sino ai limiti del ridicolo. Per dirne una, il divieto di vendere busti del Duce, calendari “fascisti”, vini con etichette “nostalgiche” e via di questo passo. Anche Laura Boldrini, ha sparato un paio di colpi sul fascismo. Uno è relativo al Foro Italico di Roma dove c’è un obelisco datato 1932 e che dà fastidio proprio al presidente della Camera. O meglio, alla Boldrini infastidisce la scritta incisa sopra: “Mussolini dux”. Per l’ex Alto Commissariato per i Rifugiati, “dovremmo fare qualcosa per ripulire tutte le strade d’Italia dal fascismo che sta ritornando”. Eppoi, in merito all’obelisco, “abbattere quella colonna al Foro Italico con la vergognosa scritta ‘Mussolini dux’, quella è ora di abbatterla!”. Poi frena: “O per lo meno è ora di togliere la scritta”. La speranza è che questa calda estate passi al più presto.

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