La delfino terapia di studiosi italiani sbarca a Dubai

29 aprile 2019

La delfino terapia progettata da studiosi italiani sbarca per la prima volta a Dubai. La Bio Sonar Dolphin Teraphy arriva a Dubai grazie al gruppo Vertebral: i soci fondatori, la dottoressa Francesca Mangraviti (unica referente italiana per la delfino terapia), e il dottor Alessandro Pisani, ortopedico e chirurgo vertebrale – hanno infatti organizzato ed effettuato la prima sessione di delfino terapia al Dubai Dolphinarium con due pazienti cerebrolesi, una delle due nata affetta da microcefalia, l’altra affetta da epilessia su base genetica misconosciuta rispettivamente di 11 e 7 anni.

Nel progetto, il delfino non viene utilizzato a scopo ludico con il bambino ma in quanto dotato di un organo anatomicamente funzionante che a lui serve per la eco localizzazione chiamato “Mellon”, o melone in italiano, posto dietro l’osso frontale e serve sia per l’eco localizzazione sia per la comunicazione del delfino. È proprio il biosonar che viene utilizzato durante la terapia. Il paziente viene posto nelle vicinanze del Mellon, ovvero da dove vengono emesse le onde sonore. Queste entrano in contatto con le frequenze celebrali del paziente ed effettuano una vera e propria modifica che viene poi sancita dal punto di vista di manifestazione. Su questo concetto viene fondata la ‘delfino terapia’. Il Mellon è un ammasso di grasso con densità differenti simile al cristallino dell’occhio. Il sonar è composto dalle ossa craniche, attraverso una serie di sistemi vengono inviati questi impulsi ultrasonori che passando attraverso il Mellon vengono modulati. All’ingresso in acqua il delfino, verosimilmente, effettua uno scanner iniziale attraverso il biosonar, da quello riceve una lettura e a sua volta rimodula e rimanda. Proprio da qui parte lo studio dei medici italiani che stanno già riscontrando benefici sui pazienti.

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