La fotografia e il suo supporto: la ricerca di Elisa Sighicelli

10 agosto 2019

Una fotografia che pensa intensamente se stessa, che si sostiene su una forte consapevolezza concettuale, ma che poi si manifesta anche attraverso un’estetica riconoscibile, accattivante e accogliente. Il lavoro di Elisa Sighicelli, artista importante che da anni ragiona sull’idea di mimesi utilizzando la fotografia come un materiale, arriva ora al Museo Pignatelli di Napoli, con la mostra “Storie di Pietròfori e Rasomanti”, curata da Denise Maria Pagano.

“Mi interessa creare dei lavori – ha spiegato Elisa Sighicelli ad askanews – che siano una sorta di cortocircuito tra la realtà e la rappresentazione, per cui si guardano queste fotografie e si percepisce che sono degli oggetti bidimensionali, però allo stesso tempo c’è anche una grande illusione di tridimensionalità”. Le fotografie esposte sono oggetti a molti livelli: il soggetto è apparentemente documentato nella maniera più semplice e “oggettiva”, ma poi, grazie ai diversi supporti su cui l’immagine è stampata e grazie al luogo in cui viene collocata diventa molto altro, diventa in molti casi una vertiginosa finestra spalancata sopra le possibilità alternativi del Reale.

“Tutti i lavori di Villa Pignatelli – ha aggiunto Sighicelli – sono accomunati da una ricerca sulla materialità della fotografia: il fatto di cercare una corrispondenza tra il soggetto della foto e il supporto su cui è stampato”. Così l’immagine di una statua di marmo stampata su un blocco di marmo diventa necessariamente qualcosa di altro, di più vasto e consapevole. Così come l’utilizzo del raso rende le fotografie mobili, inafferrabili, alla fine testimonianze del fatto che la realtà non è mai univoca. E, al tempo stesso, il confronto con le opere di Elisa Sighicelli, una volta abbracciatane la portata, ci offre un’occasione di esperienza che riusciamo solo a definire come, perdonate la tautologia, “realmente reale”. “E’ proprio un’indagine sul mezzo fotografico – ha concluso Elisa Sighicelli – ma in un tentativo di trasformare l’immagine in un oggetto”. La mostra nel Museo Pignatelli, ospitata nella Casa della Fotografia, resta aperta al pubblico fino al 22 settembre.

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