La guerra di Google contro l’odio in Rete, arriva Perspective

La guerra di Google contro l’odio in Rete, arriva Perspective
25 febbraio 2017

Si chiama Perspective, e rappresenta a tutti gli effetti l’arma segreta messa in campo da Google per sconfiggere l’odio in Rete. E così anche Big G, proprio come Facebook, Twitter e Instagram, dichiara aperta la lotta ai seminatori di odio, a tutti quelli cioè che, nascondendosi dietro una tastiera, si sentono in diritto di insultare gli altri. Il software per il monitoraggio dei divulgatori d’odio è solo in fase sperimentale e prende in considerazione solo la lingua inglese. La versione beta dell’applicazione è stata testata con l’ausilio del New York Times. La scelta del quotidiano americano non è un caso. Sul sito del giornale, ogni giorno, vengono postati, in calce agli articoli, oltre diecimila commenti. Una mole talamente grande da costringere gli stessi responsabili della testata a non rendere disponibili i commenti sotto tutti gli articoli. Tutti i commenti postati sotto gli articoli venivano, prima di Google Perspective, valutati a mano dagli operatori. Con la tecnologia di Google è stato possibile, invece, costruire dei modelli che semplifichino le operazioni di analisi e valutazione.

Il funzionamento è piuttosto semplice quanto geniale. Perspective infatti, sfrutta il “machine learning”, ovvero la capacità delle macchine robotiche di migliorare in autonomia la propria intelligenza artificiale. (Ad esempio se un robot trova uno ostacolo, la prima volta ci sbatte contro, la seconda volta assimila il “pericolo” e trova il modo per aggirarlo.). Nel caso specifico, Perspective analizza quasi in tempo reale i commenti di un articolo assegnando ad essi un punteggio, tale punteggio viene elaborato attraverso dei feedback negativi degli altri utenti che partecipano alla conversazione. La tecnologia messa a punto utilizza il machine learning, intelligenza artificiale in grado di riconoscere e identificare i commenti offensivi che compaiono, gratuitamente, sotto ogni articolo. Ma, in definitiva, saranno gli utenti stessi a far crescere la capacità di discernimento di Perspective. I commenti oggetto d’osservazione della tecnologia, vengono contrassegnati tutti con uno “score”. Un punteggio assegnato in base alle indicazioni che i lettori stessi hanno dato su commenti simili e segnalati per il loro contenuto volgare e “tossico”. Questo continuo “imparare” permetterà alla tecnologia di Google di diventare sempre più performante fino a diventare vero e proprio censore di insulti e commenti d’odio.

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