La legge del contrappasso, Renzi salvato dal popolo di Bersani

La legge del contrappasso, Renzi salvato dal popolo di Bersani
L'ex segretario del Pd, Matteo Renzi
1 maggio 2017

Alle primarie di ieri il Pd ha perso un milione di voti rispetto al 2013 (ancora di più se si considerano i numeri delle precedenti consultazioni). Ma quasi due milioni di persone ai gazebo sono comunque un buon risultato, di sicuro sopra le aspettative. Ho visto tanti anziani in fila (è la conferma che i Democratici non riescono ad attrarre i giovani). Proprio loro, gli elettori più vecchi e più legati a logiche di appartenenza partitica e ideologica, hanno permesso a Matteo Renzi di tornare in campo (nonostante il suo annuncio di lasciare la politica se gli italiani avessero bocciato il referendum dello scorso 4 dicembre). È la legge del contrappasso: il popolo di Bersani, quello affezionato alla “ditta”, quello che vota il Pd perché lo considera ancora un partito di sinistra e che non ama internet, ha salvato l’ex premier. Forse dovrebbe rifletterci anche Renzi, prendendo atto che la sua intenzione (giusta) di trasformare il Pd in un partito moderno e adeguato alle grandi sfide di questi anni seguendo l’esperienza di Tony Blair e del suo New Labour, è fallita. Ora ha una seconda possibilità. dimajoinpeggio

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