La nuova composizione del parlamento europeo

La nuova composizione del parlamento europeo
Il parlamento europeo
7 febbraio 2018

Dopo la Brexit, il numero degli eurodeputati calerà da 751 a 705. Dei 73 seggi liberati dal Regno Unito, 46 verranno messi a riserva per eventuali nuovi Paesi membri dell’Ue. I restanti 27 posti verranno ripartiti tra i 14 Paesi Ue sottorappresentati (tre andranno all’Italia, che passa da 73 a 76 seggi). Lo ha stabilito il Parlamento Europeo, oggi a Strasburgo, approvando in plenaria un’iniziativa legislativa che ora verrà sottoposta al Consiglio Europeo, per una decisione unanime, dopodiché dovrebbe essere rinviata al Parlamento per il voto finale. Gli eurodeputati propongono di utilizzare i 73 seggi del Regno Unito liberati dalla Brexit riducendo il numero di deputati da 751 a 705 e ridistribuendo 27 seggi ai Paesi sottorappresentati. Tutti o una parte dei 46 seggi a riserva potranno essere riassegnati a nuovi membri Ue. Ventisette seggi dei seggi britannici dovrebbero essere ridistribuiti tra i 14 Paesi dell’Unione europea leggermente sottorappresentati, per eliminare le attuali disuguaglianze della loro rappresentanza. L’assegnazione si applicherebbe “solo qualora il Regno Unito lasciasse effettivamente l’Ue”. In caso contrario, specifica l’Europarlamento, le attuali disposizioni rimarrebbero in vigore. La proposta per una decisione del Consiglio Europeo è stata approvata con 431 voti favorevoli, 182 contrari e 61 astensioni. Non è passata, invece, una proposta della Commissione per gli Affari costituzionali che chiedeva l’elezione di un certo numero di eurodeputati in una circoscrizione elettorale a livello europeo.

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Per la correlatrice Danuta Hübner (Ppe, Polonia), “in tempi in cui la democrazia come sistema è messa in discussione, è nostro dovere riaccendere la passione dei cittadini per la democrazia. Mi auguro che si possa compiere un passo nella giusta direzione approvando una ripartizione equa dei seggi del Parlamento europeo, che segua principi obiettivi e rispetti il Trattato sull’Unione europea”. Secondo il correlatore Pedro Silva Pereira (S&D, Portogallo), “questo voto è un importante passo in avanti per la democrazia europea. La nuova ripartizione dei seggi significa che ridurremo il numero complessivo di deputati da 751 a 705, garantendo nel contempo che nessuno Stato membro perda un seggio. I paesi attualmente sottorappresentati riceveranno 27 dei 73 seggi del Regno Unito disponibili, dopo che il Regno Unito avrà lasciato l’Ue. Ciò renderà il Parlamento europeo una raffigurazione più equa dei cittadini che rappresenta”. Secondo il Trattato sull’Ue (Tue), il numero dei deputati nel Parlamento europeo non può superare i 750, più il presidente. Inoltre, la rappresentanza deve essere “degressivamente proporzionale” con una soglia minima di sei membri per Stato membro, e a nessun Paese possono essere assegnati più di 96 seggi. In altre parole, la “proporzionalità degressiva” dovrebbe soddisfare due requisiti: anzitutto, nessuno Stato di dimensioni inferiori deve ricevere più seggi di uno più grande, e il rapporto popolazione/seggi aumenta con l’aumentare della popolazione, per poi arrotondarsi a numeri interi.

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