“La paranza dei bambini”, Giovannesi: è film su perdita innocenza

13 febbraio 2019

E’ l’unico film italiano in concorso per l’Orso d’oro al festival di Berlino “La paranza dei bambini”, diretto da Claudio Giovannesi e basato sul libro di Roberto Saviano, cosceneggiatore insieme al regista e a Maurizio Braucci. A più di dieci anni dal “Gomorra” di Garrone e dopo il successo della serie, Giovannesi ha realizzato un film che racconta la storia di sei ragazzi quindicenni nella Napoli di oggi: vogliono fare soldi, comprare vestiti, e giocano con le armi con l’illusione di portare giustizia e conquistare il potere nel Rione Sanità. Ne “La paranza dei bambini” però non c’è nessuna epopea, nessuna fascinazione per quel mondo, nessuna spettacolarizzazione della violenza.

Il regista spiega: “Per me è stato importante avere chiaro il tema del film, che è la perdita dell’innocenza, quindi è un racconto criminale in funzione ai sentimenti degli adolescenti. E’ la storia di un gruppo di adolescenti che fa una scelta criminale, che diventa irreversibile, però non è quello che è importante, non è il racconto del crimine, ma è la perdita dell’innocenza: i sentimenti in gioco in relazione all’aspetto criminale. Come verrà visto all’estero? Come verrà visto fuori? Sicuramente come un racconto dell’Italia, però anche qualche cosa che riguarda più l’animo umano, spero”. E’ stato lo stesso Saviano a volere che il regista di “Fiore” e di due episodi della serie “Gomorra” dirigesse questo film, e con lui ne ha condiviso visione e tono del racconto.

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“C’è una tenerezza verso i personaggi che andava portata avanti, anche nelle scene più dure si ha sempre a che fare con l’innocenza, con la dimensione del gioco, con i sentimenti dell’amicizia. Questi ragazzi, soprattutto il protagonista, che interpreta Francesco, hanno l’illusione di fare il bene del quartiere e quindi è quello che fa iniziare la sua ascesa criminale, ed è un pensiero ingenuo, è l’illusione di un quindicenne, perché fare il bene attraverso il male è un paradosso”. Il film, nei cinema dal 13 febbraio, è interpretato da Francesco Di Napoli e da altri ragazzi non professionisti che vengono dalle periferie di Napoli. Il giovane protagonista, pasticciere del rione Traiano, dice la sua sui coetanei che si rendono protagonisti, sempre più spesso, di episodi criminali: “E’ un mondo difficile da uscirne quando nasci in questi quartieri così, però se hai il cervello e la forza di volontà ouoi uscirne tranquillamente”.

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