Schiaffo di Kim agli Usa, vede Putin e “silura” Pompeo. Nuovi test nucleari

Schiaffo di Kim agli Usa, vede Putin e “silura” Pompeo. Nuovi test nucleari
Donald Trump, Vladimir Putin e Kim Jong-Un
18 aprile 2019

Il leader nordcoreano Kim Jong-un alza la voce contro gli Stati Uniti, chiedendo, tramite un alto funzionario del ministero degli Esteri di Pyongyang, di estromettere dai colloqui per la denuclearizzazione della penisola coreana il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, e di sostituirlo con una persona “piu’ attenta e matura” nelle comunicazioni con la Corea del Nord. Le pesanti dichiarazioni del direttore generale del Dipartimento degli Affari statunitensi, Kwon Jong-gun, sono comparse sugli schermi dell’agenzia di stampa del regime, la Kcna, nel primo pomeriggio, poche ore dopo la notizia del test di un’arma tattica guidata operato dal regime, sotto la supervisione del leader. Il test e’ stato il primo di questo tipo dal novembre scorso e l’arma messa alla prova e’ stata descritta come una “potente testata” dai media del regime, anche se gli esperti ritengono possa trattarsi di un’arma a corto raggio, non in grado, quindi, di minacciare gli Stati Uniti.

Il test riuscito del nuovo tipo di “arma tattica guidata” e’ “un evento di forte valore nell’aumento della capacita’ di combattimento” delle forze armate nordcoreane, è il giudizio del leader Kim Jong-un. Secondo l’agenzia ufficiale Kcna, il dispositivo militare si caratterizza per il design, le capacita’ di guida del volo e il carico di una testata, elementi tutti “perfettamente verificati”. Nel mezzo dello stallo negoziale con gli Stati Uniti sul processo di denuclearizzazione della penisola coreana dopo il nulla di fatto del summit di Hanoi, il Nord ha annunciato il primo test consistente di armi dallo scorso novembre grazie alle iniziative della Academy of Defense Science. Malgrado la Kcna non abbia dato conferme sul tipo di arma, il termine “tattico” suggerirebbe la possibilita’ che si tratti di un missile a corto raggio piuttosto che di un di tipo balistico, vietato peraltro dalle risoluzioni delle Nazioni Unite.

Nel caso in cui Pompeo continuasse a partecipare ai colloqui, ha detto il funzionario nordcoreano, “il tavolo sara’ scadente e i colloqui saranno ingarbugliati”. Kwon si e’ fatto anche interprete del pensiero del leader nordcoreano rispetto agli Stati Uniti, in risposta a una domanda di un giornalista della Kcna. Pompeo e’ stato accusato di avere male interpretato le parole pronunciate la Kim settimana scorsa, quando il leader nordcoreano aveva detto che avrebbe aspettato fino alla fine dell’anno per una “coraggiosa decisione” degli Stati Uniti. “Il significato”, ha detto, “e’ che gli Usa dovrebbero sbarazzarsi delle causa ultima che ci ha spinto a diventare un Paese nucleare e degli ostacoli sulla strada per la denuclearizzazione, altrimenti”, ha proseguito minaccioso, “nessuno puo’ prevedere come andra’ a finire”. Intanto e’ arrivata dal Cremlino la conferma che Kim incontrera’ il presidente russo, Vladimir Putin, in Russia, entro fine aprile.

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Non c’e’ ancora una data certa, anche se fonti anonime citate dall’agenzia di stampa giapponese Kyodo parlano di un viaggio di tre giorni, a partire dal 24 aprile, quando il capo del Cremlino sara’ nell’estremo oriente del Paese, prima di proseguire per Pechino, dove partecipera’ al Belt and Road Forum, previsto per il 26 e 27 aprile prossimi. L’ipotesi e’ quella di un summit sull’isola Russkij, al largo di Vladivostok, e anche in questo caso, come avvenuto in occasione del secondo summit con il presidente Usa, Donald Trump, Kim raggiungerebbe in treno il luogo dell’incontro: Kim Chang-son, il capo del protocollo di Kim, sarebbe anche gia’ stato avvistato a Vladivostok, per effettuare controlli di sicurezza, secondo quanto riporta l’emittente giapponese Fuji News Network. Da Pechino, intanto, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lu Kang, non si e’ espresso direttamente sulla nuova arma tattica guidata testata dal regime, ma ha sottolineato che “la questione della penisola e’ a una fase critica per la risoluzione politica”, e che la Cina “incoraggia tutte le parti, in particolare Corea del Nord e Stati Uniti, ad accelerare il dialogo, incontrarsi a meta’ strada e lavorare assieme” allo scopo di arrivare a “maggiore progressi” verso la denuclearizzazione della penisola coreana.

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