I morti salgono a 278. Il suolo s’abbassa di 20 centimetri, si continua a scavare

I morti salgono a 278. Il suolo s’abbassa di 20 centimetri, si continua a scavare
26 agosto 2016

terremotoE’ salito a 278 il bilancio delle vittime accertate per il terremoto nel centro Italia: 49 ad Arquata, 218 ad Amatrice e 11 ad Accumoli. Lo ha riferito la responsabile dell’ufficio emergenze della Protezione civile Immacolata Postiglione. Le persone rimaste ferite e ospedalizzate dall’inizio dell’evento, ha spiegato Postiglione, “sono state 387, anche se molte hanno già lasciato gli ospedali”, mentre a ieri sera erano 238 le persone estratte vive dalle macerie nei paesi terremotati tra Rieti e Ascoli Piceno. “Gli interventi di scavo tra le macerie non sono ancora finiti del tutto perché ci sono delle situazioni ancora in atto -ha detto il prefetto Bruno Frattasi, capo del Dipartimento dei Vigili del fuoco -. E si continuerà a farlo finché c’è speranza di recuperare non solo persone vive, per le quali con il passare delle ore le possibilità vengono purtroppo a cadere, ma per recuperare corpi ancora sotto le macerie”.

Oltre ai 215 soccorsi operati dai Vigili del Fuoco ci sono stati altri 23 salvataggi effettuati dagli uomini del soccorso alpino. Intanto una nuova forte scossa di terremoto è stata avvertita stamattina nella zona di Rieti. Alle 6.28 i sismografi dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) hanno registrato una replica di magnitudo 4.8, a una profondità di 11 km. Amatrice e, nell’Aquilano, Campotosto, Capitignano e Montereale i comuni più vicini all’epicentro. Dopo la scossa distruttiva di magnitudo 6.0 delle 3.36 di mercoledì, questa è la seconda replica di assestamento più forte dopo quella di magnitudo 5.3 nella zona di Perugia registrata sempre mercoledì alle 4.33. Finora sono state oltre 900 le repliche del terremoto nel reatino, fa sapere l’Istituto Italiano di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) nell’ultimo aggiornamento. Dalla prima scossa di magnitudo 6.0 delle ore 3:36 del 24 agosto, fino alle ore 8.00 del 26 agosto si sono verificati 928 eventi tra le province di Rieti, Perugia, Ascoli Piceno, L’Aquila e Teramo. Dalle 16,00 del 25 agosto, ora del precedente aggiornamento dell’Ingv, la scossa più forte è quella delle ore 6.28 di questa mattina, che è stata di magnitudo 4.8 ed è avvenuta a 3 chilometri da Amatrice, a 11 chilometri di profondità.

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Delle repliche avvenute finora 100 sono quelle di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 10 i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0. Solo una replica ha superato la magnitudo 5.0. Il suolo si è abbassato di 20 centimetri in corrispondenza di Accumoli per azione del terremoto, come indicano le prime immagini della faglia rilevate dai satelliti e rese note da Istituto Nazionale di Grofisica e Vulcanologia (Ingv), Consiglio Nazionale delle Ricerche e Dipartimento della Protezione civile. Domani alle 11.30 ad Ascoli Piceno, si terranno i funerali delle vittime. Alla cerimonia, che sarà celebrata dal vescovo monsignor Giovanni d’Ercole, parteciperà anche il capo dello Stato Sergio Mattarella e il premier Matteo Renzi. Ieri il Consiglio dei ministri ha deliberato lo stato d’emergenza per le aree colpite dal sisma, sbloccando i primi 50 milioni del fondo per le emergenze. Lo ha annunciato il premier Matteo Renzi. Inoltre, a seguito della delibera, il ministro dell’Economia Padoan potrà varare il blocco delle tasse per quelle zone: “Si appresta a firmare” il decreto ministeriale, ha spiegato Renzi. Si tratta di “misure iniziali, che sono il primo segno d’attenzione”, ha aggiunto il premier. “Il fatto di vivere queste ore nelle lacrime e nell’orgoglio – ha sottolineato Renzi – non deve farci dimenticare che abbiamo un impegno morale con le donne e gli uomini delle comunità” colpite dal terremoto. “E’ cruciale che quelle comunità rimangano comunità: lo dobbiamo alla storia di quei borghi che hanno diritto ad avere un futuro, non solo un ricordo”. “La ricostruzione innnazitutto del senso di comunità, che non si è perso, è la priorità per il nostro governo e credo per il nostro Paese. Non ci asciugheremo mai abbastanza le lacrime, ma quando il ricordo tenderà a sbiadirsi dovremo essere in prima linea a sottolineare che la ricostruzione è prioritaria per l’Italia non per Amatrice: è un dovere verso quei luoghi”, ha aggiunto Renzi.

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Articolo aggiornato alle 18:29

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